Dopo 36 anni Beetlejuice torna al cinema! E non si tratta di un ritorno che può passare inosservato. Beetlejuice Beetlejuice è un film riuscito, creato con l’obbiettivo di rendere omaggio all’originale ma anche di ampliare la storia grazie all’inserimento di nuovi personaggi che funzionano e si integrano a meraviglia con coloro che già amavamo. Se siete stufi di sequel realizzati tanto per il gusto di farli (e soprattutto per la sete di denaro) ecco a voi un film che ha tanto da dire. Vi raccontiamo tutto nella nostra recensione di Beetlejuice Beetlejuice.
Beetlejuice Beetlejuice: un sequel che eguaglia (se non supera) l’originale
Negli ultimi 10 anni, anno più o anno meno, la case cinematografiche si sono gettate a capofitto nell’impresa del rilascio di brand considerati cult. L’obbiettivo di tantissime major è quello di sfruttare ancora una volta e sempre di più marchi già consolidati e che hanno un posto speciale nel cuore di ciascuno di noi. Non è un caso se Disney ha scelto di rilanciare i suoi classici d’animazione proponendoceli in versione live-action, oppure se Lucas Film non smette di creare show e film ambientati nelle universo della Galassia lontana lontana. Proporre lo stesso universo in nuove salse dal punto di vista commerciale funziona.
I fan del prodotto originale saranno sempre incuriositi dalla nuova proposta che, anche se di qualità inferiore rispetto alla prima, spingerà le persone al cinema e consentirà alla major sia di sfruttare il merch invenduto che di crearne di nuovo senza dover richiedere ulteriori licenze. Questo filone di sequel al momento attuale si è esteso a macchia d’olio su tantissimi progetti e sta iniziando a toccare anche cult che originariamente pensavamo tutti che fossero intoccabili. Purtroppo quando ad essere oggetto di un reboot o sequel sono film cult che hanno un’enorme fanbase il risultato non è quasi mai eccezionale. Per tali motivi chi scrive non nutriva grandi speranze in Beetlejuice Beetlejuice di Tim Burton. La pellicola era stata considerata un sequel impossibile. Fin dal debutto al cinema di Beetlejuice nell’ormai lontano 1988 si è sempre parlato di sequel ma per tanti anni si sono susseguiti sceneggiatori che hanno reputato davvero difficile scrivere uno storia degna dell’originale. Tim Burton non si è mai arreso. Ha sempre sperato di poter trovare una storia che meritasse di essere raccontata e dopo quasi 40 anni ci è riuscito. Burton ha trovato “uno dei 4 modi su 1 milione per realizzare bene Beetlejuice 2”.
Noi abbiamo visto la pellicola in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia 2024 ed è uno dei più bei ricordi dell’edizione appena passata. Come vi accennavamo in precedenza non ci aspettavamo di trovare una storia che fosse in grado di sorprenderci e conquistarci, come in realtà il film è riuscito a fare, ma siamo felici di essere usciti dalla sala entusiasti. Il segreto di Beetlejuice Beetlejuice è stato quello di aver avuto l’onestà intellettuale di non toccare la lore dell’universo, ampliando al tempo stesso la storia con l’aggiunta di personaggi ed avventure che si integrano alla perfezione con la contemporaneità.
La storia di Beetlejuice Beetlejuice è più complessa e stratificata rispetto a quella del primo capitolo ma al tempo stesso non risulta affatto forzata. Beetlejuice Beetlejuice non è un sequel che sembra creato solo perchè spinti dalle insistenze della major ma perchè Tim Burton, regista di entrambi i capitoli, aveva qualcosa da raccontarci. Come vi accennavo in apertura la storia di Beetlejuice 2 è coerente con l’evoluzione contemporanea della narrazione nei lungometraggi e rispettosa dell’originale. Dopo anni scopriamo come si sono evolute le vite dei personaggi iconici di Beetlejuice e ritroviamo la famiglia Deetz, anche se non al completo. Delia (interpretata da una Catherine O’Hara in grandissima forma) non appare cambiata di una virgola dal personaggio che avevamo lasciato 36 anni fa ed infatti ancora ricorre le sue ispirazioni artistiche.
Lydia, interpretata da una sempre più meravigliosa Winona Ryder, non è più la ragazzina che avevamo lasciato. Ora è una donna che ha fatto del suo dono (o sotto certi aspetti della sua condanna) una fonte di guadagno: conduce un programma tutto suo dedicato al sovrannaturale, si è sposata (con un umano che però ora non c’è più) ed ha una figlia Astrid, interpretata da Jenna Ortega. Il dialogo tra Jenna Ortega e Winona Ryder è la chiave del film. Il passaggio generazionale tra le due non è assolutamente forzato ma lineare e spontaneo. Entrambe sono le figliocce di Tim Burton, due artiste che hanno fatto della loro anima gotica un marchio di fabbrica.
Le premesse di Beetlejuice 2 funzionano fin dal principio, quando la famiglia si riunisce ancora una volta a Winter River per il funerale di nonno Charles. Il ritorno nella dimora di famiglia scatena in Lydia vecchi ricordi, o per meglio dire incubi, e riapre vecchie ferite. L’iconico modellino della città è ancora intatto e, complice la non credenza di Astrid verso il sovrannaturale e l’incoscienza del fidanzato di Lydia, Beetlejuice torna a tormentare la famiglia Deetz. Questa volta però non è lui l’unico nemico. Tutti devono guardarsi le spalle dalla sua ex moglie Delores, interpretata davvero molto bene da una inedita Monica Bellucci, protagonista di una delle scene più iconiche del film. Dolores, la sposa cadavere, è l’unica che riesce a spaventare Beetlejuice ed è assetata di vendetta. Confermiamo che Michael Keaton non ha perso lo smalto ed è ugualmente iconico nel ruolo dello spiritello demoniaco a strisce bianche e nere. Il duo composto da Keaton e della Bellucci funziona davvero bene.
In Beetlejuice Beetlejuice si intrecciano tante linee narrative che rendono il film dinamico, divertente e mai banale. Beetlejuice 2 non è una pellicola semplice, risulta intrigante e ricca di avventure che richiedono particolare attenzione da parte dello spettatore. Forse ai fan del classico questo sequel potrà sembrare pretenzioso e ricco di materiale ma a noi ha soddisfatto proprio per questo. Non è un film piatto e con una storia traballante ma ha un base solida che potrebbe garantire tranquillamente un terzo capitolo della saga.
Vibes gotiche, stile riconoscibile e sequenze musicali iconiche: ecco i segreti di Beetlejuice Beetlejuice
Chi scrive deve confessarvi che nell’approcciarsi a Beetlejuice Beetlejuice aveva due grandi timori: in primis la paura, più volte sottolineata, di vedere un sequel vuoto e con una storia del tutto priva di senso; in secondo luogo l’ansia di vedere un secondo capitolo privo del marchio di fabbrica di Tim Burton. Sono felice di potervi comunicare che Beetlejuice Beetlejuice ha cancellato fin da subito entrambe le mie paure. Sul primo punto vi abbiano raccontato tutto quello che dovete sapere nella prima parte della nostra recensione di Beetlejuice Beetlejuice, per quanto riguarda il secondo, invece, abbiamo diverse cose da sottolineare.
Tim Burton prima di Mercoledì, la fortunatissima serie Netflix per la quale non vediamo l’ora di vedere la seconda stagione, aveva secondo tanti perso la sua ispirazione. Per diversi anni è restato nell’ombra senza realizzare pellicole e quelle degli anni precedenti non sono proprio tutte riuscite; complice il fatto che erano pellicole parecchio lontane secondo diversi aspetti dal suo marchio di fabbrica. Le atmosfere gotiche e dark hanno sempre contraddistinto il regista che ha un profondo amore per tutto ciò che concerne la particolarità. Grazie a Mercoledì di Netflix Burton ha ritrovato l’ispirazione ed il successo e questa combinazione di fattori gli ha permesso di riuscire alla grande anche con Beetlejuice Beetlejuice.
Tutto ciò che aveva caratterizzato il primo film torna anche nel sequel: le atmosfere da casa infestata, le vibes gotiche ed a tratti volutamente grottesche, la stranezza dell’assurdo e il black humor. Non mancano nemmeno i costumi iconici e nuovi outfit che molto presto diventeranno altrettanto indimenticabili. Se avete paura di non trovare brani musicali all’altezza di quelli del primo film potete entrare in sala tranquilli. In Beetlejuice Beetlejuice troverete sequenze musicali davvero ben dirette e interpretate, tra cui quella finale che presto diventerà un cult.
Tutto il cast si è divertito davvero tanto e queste emozioni sono state trasmesse a dovere nel film. Vi anticipiamo che se guarderete la pellicola in lingua originale vi accorgerete che alcune sequenze sono state girate interamente in lingua italiana, motivo per cui noi vi consigliamo di visionare la pellicola in VO. Fidatevi non ne resterete delusi.
Beetlejuice Beetlejuice avrà un sequel?
Senza spoileravi nulla in merito al finale di Beetlejuice Beetlejuice possiamo considerare l’ipotesi che questo secondo capitolo faccia in realtà parte di un progetto più ampio. Se dopo quasi 40 anni regista e major decidono di realizzare un sequel di un cult degli anni ’80 è praticamente certo che abbiano già discusso dell’eventualità di un terzo e conclusivo episodio.
Il titolo del film “Beetlejuice Beetlejuice” potrebbe non essere affatto casuale. Per evocare lo spiritello è necessario pronunciarne il nome per tre volte, il fatto che il secondo film lo citi solo due a nostro avviso preannuncia un terzo capitolo praticamente già confermato. A rafforzare la nostra tesi subentra il finale del film che è decisamente aperto ad un ulteriore sequel. La critica ed il pubblico stanno amando Beetlejuice 2 e questo non può che rendere orgogliosi Tim Burton e Warner Bros. Unico problema: quando potrebbe uscire Beetlejuice Beetlejuice Beetlejuice?
Al momento non è prevista alcuna data d’uscita e considerando gli impieghi del regista se il film venisse confermato dovrebbe girarlo prima della terza stagione di Mercoledì, altrimenti il rischio è quello di attendere davvero troppi anni per un altro sequel che non potrebbe più beneficiare dell’effetto nostalgia né dello strumento narrativo del salto temporale utilizzato in questo secondo capitolo. Considerando quanto ci è piaciuto Beetlejuice Beetlejuice speriamo di vedere presto al cinema Beetlejuice 3 con ulteriori ingressi nel cast ed una trama all’altezza dei due capitoli precedenti.
Beetlejuice Beetlejuice è un sequel all’altezza dell’origine e forse per storia e sviluppo dei personaggi persino superiore. Tim Burton ha ritrovato l’ispirazione perduta e ci regala una pellicola che conferma le vibes dark gotiche e il black humor del primo al quale aggiunge nuovi personaggi che dialogano in maniera perfetta con quelli che i fan del regista hanno da sempre amato.
- Omaggia l'originale ma aggiunge una trama ricca di storyline
- I nuovi personaggi
- Tutti i momenti musicali
- Forse per alcuni può essere un film fuori tempo massimo