Telegram ha recentemente apportato modifiche significative alla sua politica sulla moderazione dei contenuti, rimuovendo dal suo sito FAQ una dichiarazione che garantiva la protezione delle chat private dalle richieste di moderazione. Questo cambiamento arriva circa due settimane dopo l’arresto del CEO Pavel Durov in Francia, accusato di aver consentito attività criminali sulla piattaforma, come la distribuzione di materiale pedopornografico e traffico di droga, senza collaborare con le autorità.

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Prima dell’arresto, Telegram affermava di non processare richieste relative alle chat private o di gruppo. Tuttavia, la dichiarazione è stata sostituita da istruzioni su come segnalare contenuti illegali tramite i pulsanti “Segnala” presenti nell’app.

Durov ha recentemente commentato la situazione, spiegando che l’enorme crescita degli utenti della piattaforma, che ora conta 950 milioni, ha facilitato l’abuso della stessa da parte di criminali. Il CEO ha promesso di migliorare significativamente il monitoraggio dei contenuti, segnando un cambio di tono rispetto alle dichiarazioni precedenti, dove aveva affermato di non avere “nulla da nascondere”.

Telegram, noto per il suo approccio storicamente permissivo verso la moderazione, sta quindi cercando di adeguarsi a una crescente pressione legale e pubblica, soprattutto in Europa, dove le piattaforme sono sotto scrutinio per il loro ruolo nella diffusione di contenuti illegali.

La novità dopo l’arreso di Durov: un precedente pericoloso?

Pavel Durov, fondatore e CEO di Telegram, è stato arrestato in Francia a fine agosto 2024 con l’accusa di complicità (a causa del lassismo della piattaforma) in varie attività illecite, tra cui traffico di droga e distribuzione di materiale pedopornografico tramite la sua piattaforma. L’arresto è avvenuto all’aeroporto di Le Bourget mentre Durov stava lasciando il Paese, in seguito a un’indagine francese iniziata a febbraio. È stato rilasciato su cauzione di 5 milioni di euro, ma con l’obbligo di non lasciare la Francia e di presentarsi regolarmente alle autorità locali.

Le accuse mosse contro Durov si inseriscono in un contesto più ampio di crescente scrutinio nei confronti di Telegram per la sua gestione del contenuto criminale e la sua resistenza a collaborare con le autorità. La nuove regole sulla moderazione, a lungo richieste dalle autorità occidentali, arrivano a distanza di poche settimane dal rilascio del CEO di Telegram.