Microsoft ha recentemente lanciato i PC Copilot+, caratterizzati da avanzate funzionalità di intelligenza artificiale (IA) integrate nei dispositivi, come la creazione di immagini e video generati dall’IA. Nonostante le ottime prestazioni generali e le elevate specifiche hardware, c’è un piccolo, grande, problema: i nuovi dispositivi, alimentati da chip Qualcomm basati su architettura Arm, non sono compatibili con pressoché alcun videogioco popolare.
I nuovi chip Qualcomm falliscono la prova del gaming
Questi nuovi PC segnano una rottura con la tradizione: per quasi quattro decenni, i computer Windows sono stati alimentati da processori Intel basati sull’architettura x86, una tecnologia ampiamente supportata da sviluppatori di giochi. La migrazione ai chip Arm implica che molti videogiochi devono essere tradotti attraverso un software che converte le istruzioni Intel in quelle leggibili dai chip Arm. Tuttavia, questo processo può causare bug e glitch, o addirittura rendere alcuni giochi del tutto inoperabili. Secondo James McWhirter, analista di Omdia, solo circa la metà dei 1.300 giochi testati sui nuovi dispositivi funziona senza problemi.
I giochi con gli “anti-cheat” sono quelli più a rischio incompatibilità
Microsoft ha confermato che alcuni giochi con requisiti grafici elevati potrebbero non funzionare sui dispositivi Copilot+, mentre Qualcomm ha chiarito che i suoi chip non sono ancora ottimizzati per il gaming, anche se stanno lavorando per migliorare la situazione.
Nonostante alcuni giochi, come “Baldur’s Gate 3”, siano già compatibili, i problemi persistono soprattutto con titoli che richiedono software anti-cheat, come “Fortnite” e “League of Legends”. Nel frattempo, Intel sta lavorando ai suoi primi processori ottimizzati per Microsoft Copilot+: sarà necessario aspettare un bel po’. Si parla di inizio 2025.