Da poco meno di un secolo si sente parlare di antimateria ma nonostante ciò rappresenta ancora oggi un argomento particolare in riferimento al quale scienziati e ricercatori cercano di trovare risposte. A tal proposito occorre menzionare quanto scoperto di recente da un team internazionale di fisici protagonisti di una scoperta incredibile nel corso di esperimenti effettuati presso il Brookhaven National Lab negli Stati Uniti. Nello specifico, nel corso di tali esperimenti il team è riuscito a rilevare dei pesantissimi anti-nuclei. Di cosa si tratta esattamente? Di piccolissimi, per non dire minuscoli, oggetti di breve durata che a loro volta sono composti da particelle esotiche di antimateria.

Grazie alla misurazione della frequenza con cui tali entità vengono prodotte e grazie a quelle che sono le loro proprietà per gli scienziati è stato possibile confermare quella che è l’attuale idea relativa alla natura dell’antimateria. Ma non solo, tali misurazioni potranno rivelarsi anche di grande aiuto per la ricerca, nello spazio, di altre tipologie di  particelle. E di preciso quelle legate alla materia oscura.

Alcune informazioni sull’esperimento STAR

L’esperimento menzionato in precedenza, e denominato STAR, funziona facendo scontrare tra di loro e a velocità piuttosto elevate i nuclei di elementi molto pesanti come ad esempio l’uranio. La collisione tra questi nuclei genera la creazione di piccolissime ma intense palle di fuoco in grado di replicare, in breve tempo, quelle che erano le condizioni reali dell’Universo in seguito al Big Bang.

Antimateria sotto la lente: la straordinaria scoperte che ridisegnano le regole dell’Universo Antimateria sotto la lente: la straordinaria scoperte che ridisegnano le regole dell’Universo

Da ogni collisione nascono centinaia di particelle nuove che l’esperimento STAR è in grado di rilevare senza particolari difficoltà. Tra queste la maggior parte sono instabili, di durata breve e definite pioni. Altre invece vengono considerate più interessanti. Tali particelle corrono molto velocemente attraverso un contenitore grande e ricco di gas dentro ad un campo magnetico.

Allo stesso tempo, mentre sfrecciano, lasciano dietro delle scie ben visibili il cui spessore una volta misurato consente agli scienziati di capire da che tipo di particelle sono state prodotte. A tal proposito, occorre sottolineare che l’antimateria e la materia hanno diversa e opposta carica. E quindi nel campo magnetico i loro percorsi saranno opposti.

Fonte: