Circa due anni fa, ed esattamente nel 2022, ha avuto luogo la missione della Nasa Double Asteroid Redirection Test, indicata con la sigla DART. Nello specifico una sonda spaziale della NASA è andata a schiantarsi contro la piccola luna asteroide Dimorphos appartenente al sistema binario di asteroidi composto da Didymos e Dimorphos. Tale schianto ha permesso al team scientifico della missione di ottenere una raccolta dati che sono stati poi successivamente analizzati portando alla scoperta di nuove importanti informazioni proprio su tale sistema.

Thomas Stalter, ovvero lo scienziato capo del Solar System Small Bodies, ha rivelato che le scoperte effettuate consentono di poter ottenere una serie di importanti informazioni su quello che è il modo in cui, nel tempo, gli asteroidi possono cambiare.  Grazie alla missione DART gli scienziati hanno avuto modo di comprendere quali sono gli oggetti più vicini alla Terra ma anche comprendere con maggiore facilità la storia del nostro Sistema Solare.

Lo studio sulla geologia degli asteroidi

Un recente studio condotto esattamente da Olivier Barnouin e Ronald-Louis Ballouz della Johns Hopkins APL ha permesso di analizzare quella che è la geologia degli asteroidi, riuscendo in questo modo ad ottenere preziose informazioni sia su quelli che sono i materiali presenti in superficie sia su quelle che invece sono le proprietà interne.

Missione spaziale europea Ramses: annunciato il lancio nel 2028 per raggiungere l’asteroide Apophis nel 2029, quando sarà vicinissimo alla Terra Missione spaziale europea Ramses: annunciato il lancio nel 2028 per raggiungere l’asteroide Apophis nel 2029, quando sarà vicinissimo alla Terra

Per quanto riguarda l’asteroide Dimorphos gli scienziati hanno notato, grazie alle immagini catturate dalla missione DART, la presenza di massi di diverse dimensioni. Per quanto riguarda invece l’asteroide più grande ovvero Didymos ecco che questo è invece apparso a quote basse più liscio mentre invece a quote alte più roccioso con crateri di Dimorphos.

Possiamo comunque affermare che l’analisi effettuata dagli scienziati grazie ai dati ottenuti dalla missione DART ha permesso di indicare una data ipotetica di origine. Nello specifico Didymos sembrerebbe avere un’età di 12,5 milioni di anni mentre invece Dimorphos sembrerebbe avere meno di 300.000 anni.