Sempre più spesso si sente parlare di auto elettriche, e molte sono le case automobilistiche che propongono l’acquisto di modelli sempre più nuovi e moderni. Questa tipologia di auto non emette gas di scarico ed infatti è stata creata con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento atmosferico.
Purtroppo però un recente studio pubblicato su Nature Communications rivela che le batterie agli ioni di litio presenti nella maggior parte delle auto elettriche rappresentano una grave minaccia per il Pianeta. Queste infatti, secondo lo studio condotto dall’Università Tecnologica del Texas e Duke University, sembrerebbero contenere al loro interno delle pericolose sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche chiamate “Pfas“.
Queste sostanze, che permettono alle batterie di essere meno infiammabili e contribuiscono anche a condurre l’elettricità, vengono anche indicate con l’espressione “Forever chemicals” e quindi “sostanze chimiche eterne” proprio perché riescono ad accumularsi nell’ambiente molto facilmente e velocemente. Ma ci rimangono per migliaia di anni.
La scoperta degli scienziati
Stando a quanto emerso dallo studio menzionato in precedenza gli scienziati sembrerebbero aver trovato alte concentrazioni di PFAS in diversi campioni di neve, acqua, aria e suolo vicino agli impianti presenti in Francia, Belgio e Stati Uniti. Impianti impegnati nella produzione di tali sostanze.
Cosa provocano nell’uomo i PFAS? Queste sostanze chimiche sembrerebbero avere la capacità di provocare disturbi come malattie renali croniche, colesterolo alto, danni al fegato e basso peso alla nascita. I ricercatori che hanno portato avanti lo studio menzionato in precedenza hanno voluto precisare che quello dell’inquinamento da PFAS è un problema a livello globale.
Questa tipologia di batteria viene infatti utilizzata in tutto il mondo. E a tal proposito occorre sottolineare che tracce di tale pericolosa sostanza sono state rilevate, anche se in bassi livelli, anche nelle acque cinesi ed europee.
Diversi sono quindi i motivi che preoccupano i ricercatori dello studio. Tra questi ad esempio la crescente possibilità di dispersione di Pfas nell’ambiente a causa della scarsa percentuale di riutilizzo delle batteria aglio ioni di litio.