In queste ore, diversi utenti hanno segnalato di essere stati avvisati che il loro abbonamento a YouTube Premium è stato cancellato. Il motivo? Lo avevano acquistato ad una frazione irrisoria del suo reale prezzo. Il trucchetto prevedeva l’uso di una VPN per simulare di vivere in uno dei tanti Paesi dove l’abbonamento viene proposto ad un prezzo estremamente competitivo.
YouTube Premium a prezzo scontato con le VPN: ecco come funzionava il trucco
In Italia YouTube Premium viene proposto a ben 11,99€ ed offre l’accesso ad un ricco pacchetto di vantaggi: dal catalogo di YouTube Music, passando per la possibilità di riprodurre in background o nella modalità PiP i video. Esistono però diverse regioni dove l’abbonamento, a parità di servizi, costa molto di meno: in Argentina, ad esempio, il costo mensile è di appena 868 pesos. Vale a dire, poco meno i 1€.
Come molte altre aziende, Google non propone i suoi servizi allo stesso prezzo ovunque: i tariffari differiscono da Paese a Paese, a seconda del potere d’acquisto medio della popolazione locale. Migliaia di persone ne hanno approfittato per simulare di essere connessi da uno dei Paesi dove i prezzi sono più convenienti, riuscendo in questo modo ad abbonarsi a Premium con un super sconto.
Una pratica che, chiaramente, non è consentita dai termini e dalle condizioni di YouTube. Fino ad oggi la piattaforma aveva scelto di chiudere entrambi gli occhi, ma la pacchia è finita.
La stangata contro i furbetti
In una dichiarazione a The Verge, il portavoce di YouTube Paul Pennington ha spiegato che la società ha un sistema in grado di determinare la reale posizione dei suoi utenti. “Se il Paese d’iscrizione non combacia con quello da cui l’utente sta accedendo, chiederemo che aggiorni le sue informazioni di fatturazione”.
Le VPN non permettono solo di accedere a prezzi più convenienti, ma possono essere anche utilizzate per sbloccare funzionalità dell’app disponibili esclusivamente in alcune regioni. Ad esempio, negli Stati Uniti la modalità Picture-in-picture sugli iPhone è gratuita per tutti, mentre nel resto del mondo è un’esclusiva degli abbonati. Per il momento è sufficiente collegarsi ad un server americano usando un servizio come NordVPN per sbloccarla, ma un domani YouTube potrebbe cercare di limitare anche questa possibilità.
Tolleranza zero contro gli scrocconi
Prima di prendersela con i furbetti delle VPN, era stato il turno degli adblocker, le estensioni che bloccano gli annunci pubblicitari. Ad inizio di quest’anno, e dopo alcuni test avvenuti nel 2023, YouTube ha intensificato le misure contro l’uso dei blocchi pubblicitari, causando la frustrazione di molti utenti. La piattaforma ha iniziato a sperimentare tecniche come l’iniezione di annunci lato server, rendendo gli annunci parte integrante dei video e quindi più difficili da bloccare con le estensioni tradizionali.
Quando si tenta di riprodurre un video usando un adblocker, ora la piattaforma chiede all’utente di disattivare l’estensione oppure di sottoscrivere un abbonamento a YouTube Premium. A prezzo pieno, ovviamente.