Dopo il primo attesissimo trailer che ha annunciato la seconda stagione de Gli Anelli del Potere dedicata quasi interamente a Sauron, Amazon Prime esce con una “bomba” che farà discutere nel bene o nel male: l’inserimento di uno dei personaggi più enigmatici del mondo di Arda come Tom Bombadil.
Saltellando lieto e gioioso in una situazione tutt’altro che allegra, Tom Bombadil irrompe né Il Libro Rosso dei Confini Occidentali lasciando perplessi critici e storici. Il personaggio di Tom Bombadil è uno dei personaggi più enigmatici dell’intera letteratura tolkieniana, personaggio totalmente estraneo (in alcune situazioni) alle dinamiche che accadono nella Terra di Mezzo, paragonato più volte allo stesso Tolkien, personaggio tuttavia molto difficile da mettere in scena per le sue caratteristiche che potrebbe portare in ogni caso a dei malumori tra i fan più accaniti (come se fosse una novità). Tom è un personaggio mistico, un uomo dei boschi con una presenza eterea e un’inclinazione per le canzoni e le filastrocche senza senso e i vestiti dai colori vivaci, che aiuta a salvare gli Hobbit dal pericolo all’inizio de La Compagnia dell’Anello.
Il suo nome tuttavia potrebbe risultare sconosciuto a chiunque non abbia letto i romanzi, dato che le due principali rivisitazioni cinematografiche – l’opera animata di Ralph Bakshi del 1978 e la trilogia di Peter Jackson – lo hanno completamente tagliato fuori dalla narrazione. Ora il vecchio Tom, come viene chiamato da Tolkien, ha finalmente il suo momento di gloria e con esso “è esploso l’internet” (per tante ragioni), ma vediamo alcune sue caratteristiche, soprattutto quanto sia coerente con la narrazione e il perché è effettivamente un bel rischio metterlo in scena.
Chi è Tom Bombadil?
Le sue origini , come molti altri suoi personaggi, si ritrovano nel nome di una bambola di legno che viveva nella famiglia Tolkien, e come molti dei giocattoli posseduti dai bambini (gli orsacchiotti che apparivano in Mr. Bliss o il cane che ha ispirato Roverandom) Tom Bombadil è stato inserito la Terra di Mezzo con molta naturalezza dallo stesso Tolkien. La sua prima apparizione nota risale agli anni Venti, in un racconto intitolato Tom Bombadil, e anche in questo frammento viene descritto come uno dei “più vecchi abitanti del regno”, suggerendo che fin dall’inizio Tolkien considerava Tom come un essere primordiale, al di là di tutto e tutti.
Poco in realtà si sa di lui se non che le cose materiali e terrene non lo toccavano, e che viveva felice nella Vecchia Foresta con la sua amata moglie Baccadoro. Secondo alcuni tolkieniani che hanno passato la vita a studiare ogni singola parola (le poche scritte su questo personaggio) egli era un Maia (una divinità) anche se nulla avvalora questa teoria. Tom aveva un rapporto molto stretto con la natura, parlava tranquillamente con piante ed animali e si comportava in una maniera abbastanza bizzarra. Era totalmente esente dai problemi del mondo circostante e legato “solamente alle sue terre” delle quali era il Signore assoluto, ma delle quali in un certo senso faceva parte.
Vestiva una giacca blu cielo e portava degli stivali gialli, in testa aveva un cappello sul quale c’era una piuma di martin pescatore e portava una lunga barba incolta rossiccia. Questi dettagli non sono banali perché Tom Bombadil è forse il personaggio meglio descritto (come fattezze fisiche) dallo stesso Tolkien e anche qui alimenta un po’ di mistero: perché raccontare con questi dettagli un personaggio che ai fini della storia poco ha a che fare?
La sua casa, o meglio casetta, sembra schermata al male, perfino Frodo che si sentiva braccato dai Cavalieri Neri quando trascorse del tempo nella casa di Bombadil e Baccadoro fece strani e bellissimi sogni. Anche a Gran Burrone conoscevano ovviamente Tom, difatti durante il consiglio di Elrond si valutarono diverse opzioni per la gestione dell’Anello tra cui quella di donarlo a Tom, poiché su di lui lo stesso Anello non aveva alcun potere, ma l’idea venne respinta, perché tutti erano sicuri che l’avrebbe perduto in poco tempo senza dargli alcuna importanza. Un personaggio particolarissimo che si presta a mille interpretazioni, che condusse la sua esistenza serena senza curarsi di ciò che accadeva fuori dal suo piccolo mondo, dimostrando forse di detenere il segreto della felicità eterna.
Tolkien racconta che Tom nasce per primo, esistito fin dal primo giorno, forse venne creato anche prima della stessa Arda. Quindi le domande sono le seguenti: uno spirito silvano? Un Maia? Tante curiosità con poche risposte ancora oggi. Si conoscono le dipartite di tutti i personaggi del Legendarium di Tolkien, ma poiché è stato detto che lui è stato il primo e sarà l’ultimo, forse i lettori hanno la possibilità di incontrarlo in un bosco tetro e buio dove la luce tende a svanire e solo uno spirito puro potrà far del bene.
Se non è stato presente negli adattamenti precedenti, è perché in un certo senso è una sorta di personaggio anti-drammatico – spiega Payne a Vanity Fair in occasione di questa esclusiva – È un personaggio che non ha un programma particolarmente forte. Osserva il dramma, ma resta perlopiù in disparte. Nella Compagnia dell’Anello, i personaggi lo incontrano e si trattengono con lui per un po’, mentre Tom elargisce loro alcune conoscenze – aggiunge McKay – Conoscenze che tuttavia non sono particolarmente rilevanti per qualsiasi cosa stiano facendo o stiano per fare.
Il mistero che circondava Tom Bombadil, e la sua passività, rendeva il personaggio ancora più intrigante per gli showrunner de Gli Anelli del Potere, che difatti lo hanno trasformato in un enigma narrativo da risolvere. Tom è stravagante, ma magico, quasi al limite del ridicolo e totalmente agli antipodi degli altri personaggi. Tuttavia possiede anche la saggezza dei tempi, che affonda nella storia antica e nel mito, e la sua concezione e funzione sono legate ai miti scandinavi e legami profondi con le fiabe europee quindi, paradossalmente, è al tempo stesso la cosa più tolkieniana che si può leggere né Il Signore degli Anelli, e anche la prima che taglieresti se dovessi adattarlo come film.
La Coerenza Narrativa di Tom Bombadil ne Gli Anelli del Potere
La domanda che tutti si stanno ponendo, non è nemmeno come verrà rappresentato, ma se “cronologicamente” sia coerente con gli scritti di Tolkien. Togliendo subito il dubbio, sì è coerente. Per giustificare ciò basta tornare al Consiglio di Elrond (come abbiamo scritto precedentemente) dove si discuteva delle sorti dell’Anello e delle vicissitudini dello stesso Tom.
Mi ero dimenticato di Bombadil, se egli è effettivamente lo stesso che tanti anni fa camminava per boschi e colli, ed era già allora più vecchio dei vecchi. Ma il suo nome era diverso: lo chiamavano Iarwain Ben-adar, il più anziano e senza padre. Molti e vari sono però i nomi che gli sono stati dati dopo dagli altri popoli: egli era Forn per i Nani, Orald per gli Uomini del Nord ed altro ancora.
In queste parole si evince appunto che Tom abbia viaggiato molto prima di giungere ai confini della Contea, e tornando all’assioma che lui “è stato il primo a calpestare la Terra di Mezzo”, da quando l’oscurità era ancora positiva, può assolutamente quindi aver visitato e protetto luoghi dove la natura stava iniziando a crollare fino a stanziarsi nelle terre di Rhun. Quindi sì è assolutamente coerente l’inserimento di Tom negli eventi de Gli Anelli del Potere, e gli sceneggiatori considerando le parole così vaghe che Tolkien dedica a Bombadil, si ritrovano una libertà molto ampia per questo personaggio.
E l’incontro con lo Straniero (chiamiamolo Gandalf ormai)? Anche quella può assolutamente essere un elemento condivisibile e coerente, perché la grande amicizia tra Tom e Olòrin/Gandalf è reale e se in questo caso Gandalf, ancora stordito dall’arrivo nella Terra di Mezzo, ha bisogno di un qualcuno che gli doni un focus specifico per “attivare” al meglio i propri poteri, chi meglio del più Antico e Senza Padre Tom Bombadil? Per la serie, Payne e McKay si sono presi la libertà di dare a Bombadil una seconda casa (non ancora quella casa fuori dagli schemi dove vivrà con la sua ninfa Baccadoro), alla periferia di una regione chiamata Rhûn.
Nella nostra storia, è andato nelle terre di Rhûn, che apprendiamo essere state come un Paradiso, verdi e bellissime, ma ora sono una specie di landa desolata – spiega Payne a Vanity Fair – Tom è andato lì per vedere cosa è successo durante i suoi vari vagabondaggi.
Probabilmente sarà un Tom Bombadil più saggio, più maestro che offrirà allo Straniero/Gandalf una compassione rara in questo luogo altrimenti spietato. Tom Bombadil, secondo le parole degli sceneggiatori, spronerà lo Stregono lungo il suo viaggio, consapevole che alla fine questo servirà a proteggere il più vasto mondo naturale a cui tiene, quello che porterà lo stesso Bombadil a stanziarsi vicino alla Contea. Tuttavia il rischio più grande è proprio come far personificare questo personaggio.
Tom come dicevamo è un quasi una sorta di folletto canterino che vede il mondo da altri occhi, ma introdurlo in questo modo sarebbe fin troppo ridicolo, dall’altra parte modificargli questo aspetto sarebbe andare contro agli scritti di Tolkien quindi la certezza è che probabilmente questo personaggio in qualche modo scontenterà sicuramente i fan. Un rischio che Jackson non si è voluto prendere, consapevole che deviare per diverso tempo il viaggio di Frodo e Sam non avrebbe portato a nulla se non ad allungare ancor di più il minutaggio dei film, ma che gli sceneggiatori de Gli Anelli del Potere hanno provato ad accogliere come sfida.
Il nostro Tom Bombadil è leggermente più interventista di quanto si vede nei libri, ma solo per un 5% o 10%. La prima stagione ha posizionato i pezzi sulla scacchiera, e nella seconda questi pezzi sono in movimento ed è davvero incentrata sui cattivi – dice Payne a Vanity Fair – C’è Sauron, che non si nasconde più dietro le sembianze di Halbrand e il pubblico sa che è Sauron, quindi ora lo vediamo manovrare mentre manipola i vari popoli. Tom è una sorta di curiosità all’interno di questa struttura perché, pur essendo più cupo e oscuro sfida il cambiamento di tono del resto della stagione ed è un vero e proprio punto di luce in mezzo a un mare altrimenti oscuro e forse l’unica risposta all’enigma Tom Bombadil è semplicemente accettare che, come scrisse Tolkien “Egli è”.