Il Giappone ha trovato un modo per contrastare la pirateria da manga grazie all’intelligenza artificiale. Una start-up chiamata Manga Orange è stata fondata con una partecipazione pubblico-privata e sembra che farà triplicare l’esportazione di manga nei prossimi cinque anni.

L’iniziativa coinvolto dieci aziende, tra cui Shogakukan e la Japan Industrial Innovation Investment Corporation (JIC). Incluso nel progetto ci sono anche il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria.

La nascita della startup ha richiesto 2,92 miliardi di yen e potrà tradurre manga in un decimo del tempo rispetto a quanto impiegato dagli esseri umani. Alcuni di questi manga saranno disponibili negli Stati Uniti già in estate.

I volti generati dall’intelligenza artificiale sono più realistici di quelli reali I volti generati dall’intelligenza artificiale sono più realistici di quelli reali

L’iniziativa ha lo scopo di contrastare la pirateria, che sottrae al mercato dei manga e degli anime molti soldi, soprattutto per il ritardo nelle traduzioni. Secondo i numeri diffusi a riguardo, la pirateria sottrae all’industria editoriale tra i 2,57 e 5,40 miliardi di dollari a causa del ritardo delle produzioni nel passaggio dal Giappone all’Occidente.

L’iniziativa ha preoccupato il settore dei traduttori, ma sembra che l’industria degli anime e dei manga si stia concentrando particolarmente su questo punto considerato debole all’interno del mercato. Anche Crunchyroll sta testando l’intelligenza artificiale per produrre i sottotitoli degli anime.