I ricercatori hanno fatto una scoperta significativa riguardo al tessuto adiposo bruno (BAT), noto per la sua capacità di bruciare calorie e contribuire al mantenimento del peso corporeo. Lo studio ha identificato una proteina chiamata AC3-AT, che agisce come “interruttore” per l’attivazione del BAT, limitandone l’efficacia nella lotta all’obesità. Bloccare questo interruttore potrebbe potenziare l’attività del grasso bruno, e questo può essere determinante per delineare nuove strategie per trattare l’obesità e i disturbi metabolici correlati. Gli esperimenti condotti sui topi privi di AC3-AT hanno mostrato effetti protettivi contro l’obesità, tra cui tassi metabolici più elevati e minore accumulo di grasso. Il grasso bruno, o BAT, svolge un ruolo chiave nella regolazione del bilancio energetico trasformando le calorie in calore. Questo meccanismo è particolarmente utile durante l’esposizione a temperature fredde. Per lungo tempo, si è creduto che il grasso bruno fosse presente solo in piccoli animali e neonati, ma nuove ricerche hanno dimostrato che un certo numero di adulti conserva il proprio BAT per tutta la vita. Il nuovo studio condotto dal team del Prof. Jan-Wilhelm Kornfeld dell’Università della Danimarca Meridionale e del Centro Novo Nordisk per la segnalazione degli adipociti (Adiposign), in collaborazione con Dagmar Wachten dell’Ospedale Universitario di Bonn e dell’Università di Bonn, ha scoperto un meccanismo sconosciuto che spegne il grasso bruno poco dopo l’attivazione. Molto sinteticamente, secondo Hande Topel, postdoc senior presso l’Università della Danimarca Meridionale e il Novo Nordisk Center for Adipocyte Signaling, il team ha identificato la proteina responsabile di questo processo di spegnimento, AC3-AT. Bloccando AC3-AT, gli scienziati credono di poter attivare il grasso bruno in modo sicuro e prolungato, migliorando così le capacità del corpo di bruciare calorie. I prossimi passi della ricerca saranno orientati a valutare l’efficacia di questo approccio negli esseri umani e a sviluppare potenziali trattamenti basati su questa scoperta.