Sangue al sangue, fuoco al fuoco. È una promessa quella che campeggiava sulle prime immagini e teaser poster promozionali della seconda stagione di House of the Dragon, attesissima dopo la sorpresa fantasy che si è rivelato due anni fa il primo spin-off nato da una costola de Il Trono di Spade e che ha riportato all’ovile anche tutti quei fan rimasti scottati dall’ultima stagione della serie madre e dal suo chiacchieratissimo finale. In questi giorni si è tornato a parlare della serie anche in occasione dell’avvio della produzione dell’altro spin-off live action finora ordinato: anche in questo caso abbiamo una finestra d’uscita e i primi dettagli. Ci è sembrato quindi il momento perfetto per fare un punto su entrambi gli show che allargano e continuano il mondo creato da George R.R. Martin.
Quando vedremo House of the Dragon 2 e dove eravamo rimasti?
Abbiamo una data per la stagione 2 di House of the Dragon: prima si sapeva che sarebbe uscita in estate per mantenere la tradizione del ciclo inaugurale, rischiando di scontrarsi nuovamente con la serie fantasy di punta di Prime Video figlia di un altro franchise, Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere. Ora però, da alcune indiscrezioni, sembrerebbe che anticiperanno leggermente, ovvero giugno 2024.
Non molto dopo il rinnovo per un secondo ciclo, grazie al successo su HBO e alle lodi di pubblico e critica, Miguel Sapochnik ha lasciato la carica di co-showrunner della serie, mettendo tutto in mano a Ryan Condal per le nuove puntate, che saranno otto (quindi due in meno del ciclo precedente): una scelta voluta dagli autori per non allungare troppo il brodo, come dichiarato dalla regista Clare Kilner. Al momento sono previste 4 stagioni da 10 episodi, almeno nella mente di Martin, ma come dicevamo, il numero di puntate si è già ridotto (ma l’autore si è già messo a lavoro per il prosieguo insieme al team produttivo). Inoltre ci dovrebbero essere anche meno salti temporali nei nuovi episodi, che nella prima stagione avevano creato un po’ di confusione negli spettatori oltre a costringere la produzione a svariati casting – anche se era uno dei punti di forza della serie, poiché la rendeva molto vicina alla scrittura capillare di Martin, secondo noi.
Sono però passati due anni dal finale di stagione quindi vi starete giustamente chiedendo, soprattutto se non avete letto il materiale originario: dove eravamo rimasti? Ecco un utile recap: Lucerys (Elliot Grihault), il cui messaggio è stato rifiutato da Borros Baratheon di Capo Tempesta, è deceduto dopo uno scontro in aria con il drago di Aemond (Ewan Mitchell). Questo tragico evento ha portato alla sete di vendetta di Rhaenyra (Emma D’Arcy), oramai stanca di provare ad (in)seguire il regno pacifico di Re Viserys I (Paddy Considine). È scaturita così la guerra civile tra i fratellastri ed ex migliori amiche della dinastia dei Targaryen, la Casa del Drago, soprannominata “Danza dei Draghi” già nella saga letteraria originaria oltre che nella serie tv di Game of Thrones.
D’altronde “Al Gioco del Trono o si vince, o si muore”. Le due fazioni di questo gioco al massacro saranno composte da Rhaenyra, legittimamente nominata Regina dei Sette Regni, e dall’usurpatore Aegon (Tom Glynn-Carney), messo sul Trono di Spade dalla madre Alicent Hightower (Olivia Cooke) e dal nonno Otto (Rhys Ifans), tornato ad essere il Primo Cavaliere del Re. Ci troviamo sempre quasi 200 anni prima degli eventi della serie principale e circa 100 anni dopo che i Targaryen hanno unito i Sette Regni.
La danza dei draghi
Oltre alla guerra intestina familiare, ci sarà spazio ovviamente per le relazioni e i rapporti tra i personaggi, oltre agli immancabili intrighi di palazzo nella seconda stagione, come confermato dalla sceneggiatrice Sara Hess. Scopriremo di più sul matrimonio di Daemon Targaryen (Matt Smith) e Rhaenyra, con due eredi al Trono di sangue ma nati dall’incesto (come tradizione nella Casa del Drago), Aegon II Targaryen e Viserys II Targaryen mentre il terzo è nato morto nel finale di stagione. Una tradizione perpetrata anche da Aegon (Tom Glynn-Carney) e Haelena (Phia Saban), i figli di Viserys e Alicent ora fratello-marito e sorella-moglie.
Tra le new entry di House of the Dragon 2 ci sarà Lord Cregan Stark di Grande Inverno, da cui nel finale è stato mandato Jaecerys (Harry Collett) per cercare alleati da parte di Rhaenyra. Dovremmo quindi poter esplorare anche il resto dei Sette Regni come fatto nella serie madre e non solamente Approdo del Re. Soprannominato “il Lupo del Nord” – e in seguito “il Vecchio del Nord”, Cregan sarà interpretato da Tom Taylor ed è il Signore di Grande Inverno e capo della Casa Stark durante i regni successivi a Viverys I, ovvero Aegon II, Aegon III (Primo Cavaliere di quest’ultimo) e Daeron I Targaryen.
New entry che parrebbe confermata anche Daeron Targaryen, il quartogenito di Alicent e Viserys che nell’originale cartaceo che ha ispirato lo show, Fuoco e Sangue, vive a Vecchia Città ed è dalla parte degli Hightower; non si conosce ancora il nome del suo interprete. Avrà maggior spazio Baela Targaryen (Bethany Antonia), una delle figlie di Daemon e Laena, rimasta in ombra nel primo ciclo.
Il cavaliere dei sette regni
Oltre allo spin-off sequel incentrato sul Jon Snow di Kit Harington che al momento è nel limbo produttivo, è sempre di queste ore la notizie che c’è un data di inizio per le riprese di A Knight of the Seven Kingdoms: The Hedge Knight, secondo spin-off prequel dopo House of the Dragon ad aver ricevuto un ordine ufficiale a serie: giugno 2024, per una messa in onda nella seconda metà del 2025 – rivelando così anche una finestra d’uscita, che ci conferma che l’anno prossimo non rimarremo orfani del mondo creato da George R.R. Martin.
A Knight of the Seven Kingdoms: The Hedge Knight si basa sulla raccolta di racconti Il cavaliere dei sette regni, edita in Italia da Mondadori come tutta la saga, e si concentra sulle vicende di Ser Duncan l’Alto, un cavaliere semplice e bonaccione, e il suo scudiero Egg, un Targaryen sotto mentite spoglie e talmente in basso nella linea di successione che a nessuno della sua famiglia importa se se ne va in giro per Westeros. Gli eventi si svolgono quando sul Trono c’erano ancora i Targaryen e la memoria dei Draghi nei cieli non si era ancora estinta: 89 anni prima dell’inizio de Il Trono di Spade e 77 anni prima del finale di stagione di House of the Dragon.
Francesca Orsi, la responsabile dei drama di HBO, ha dichiarato che l’intenzione sarebbe quella di produrre tre stagioni, una per ognuno dei tre capitoli (ovvero tre storie) della raccolta. Produttori esecutivi saranno sempre Martin e Condal insieme ad Ira Parker e Vince Gerardis. In memoria di come tutto è iniziato in Game of Thrones, vi diciamo solo che il primo racconto si concentra su un torneo.