Negli ultimi giorni c’è stato un aumento sui social media di proprietari del Vision Pro, della Apple, che hanno dichiarato di voler restituire i loro visori da 3.500 dollari. Il dispositivo, immesso sul mercato statunitense il 2 Febbraio, sicuramente uno dei prodotti più attesi di sempre, sta ricevendo feedback che denunciano un malcontento generale.
Il comfort è uno dei motivi più citati per la restituzione
Tra i feedback più comuni, molti sono gli utenti che hanno dichiarato che il visore provoca mal di testa e cinetosi (o malattia del movimento o chinetosi, comunemente chiamata mal d’auto o anche mal di mare, mal d’aria, mal di treno, include una serie di disturbi che si manifestano quando ci si trova su un mezzo di trasporto. Un’altra lamentela riguarda il peso del dispositivo e il fatto che la maggior parte di esso è caricato frontalmente. Parker Ortolani, che ha testato il Vision Pro per il magazine The Verge, ha dichiarato di aver pensato che l’uso del dispositivo gli avesse provocato la rottura di un vaso sanguigno nell’occhio. Altre persone hanno dichiarato di aver avuto un’esperienza simile di arrossamento (ad onor del vero, da anni gli utenti di cuffie VR segnalano aneddoticamente secchezza oculare e arrossamenti).
“Nonostante fosse magico da usare come speravo, era semplicemente troppo scomodo da indossare anche per brevi periodi di tempo a causa del peso e del design della cinghia. Volevo usarlo, ma avevo il terrore di indossarlo”, dice Ortolani, che ha anche scritto di voler restituire il dispositivo.
Problemi di comfort e non solo, anche le performance non sono all’altezza
Ogni individuo ha un corpo unico, il che rende difficile produrre dispositivi indossabili che siano adatti ad ogni tipo di conformazione umana. Questa diversità spesso comporta compromessi nel comfort o nell’ergonomicità. Tenere un dispositivo che pesa quanto un iPad Pro da 11 pollici, fissato alla parte anteriore del viso, è inevitabile che comporti qualche disagio.
Ma l’hardware non è l’unico problema. Un’altra lamentela comune è che il Vision Pro non offra una produttività sufficiente rispetto al prezzo. Oltre ad essere estremamente ingombrante, altri utenti hanno fatto notare che il famigerato “walled garden” di Apple rende la gestione dei file un “incubo”. Un utente ha scritto su Threads che guardare gli schermi di Figma (editor di grafica vettoriale) gli dava le vertigini e che il dispositivo non era utilizzabile durante il suo lavoro. Un altro ingegnere sulla piattaforma di social media X ha scritto che: “l’esperienza di codifica non è riuscita a convincerlo” e che i problemi di messa a fuoco hanno causato mal di testa.
Two hours after unboxing my Apple Vision Pro and using it, I decided to box it back up again and return it. It's quite cool, but there's nothing in it for me that I'll use frequently enough to warrant my keeping it.
— Alexander Torrenegra (@torrenegra) February 13, 2024
La Politica di reso di Apple potrebbe essere una vera opportunità per l’azienda
Insomma, Apple, fedele alla sua politica aziendale, offre ai clienti la possibilità di restituire i suoi articoli entro 14 giorni dall’acquisto nel caso di insoddisfazione. Se le lamentele esposte sui social media riflettono la realtà, è plausibile ipotizzare un significativo tasso di restituzione. Tuttavia, potrebbe essere proprio attraverso questo feedback diretto che l’azienda avrà l’opportunità di perfezionare e ottimizzare il prodotto, trasformandolo effettivamente nel “prodotto del secolo”. La flessibilità di Apple nel gestire le restituzioni potrebbe contribuire a una rapida adozione di miglioramenti, dimostrando ancora una volta la capacità dell’azienda di adattarsi alle esigenze dei suoi utenti.