Madame Web, la recensione: cercasi futuro disperatamente

Madame Web

C’è un alone di mistero e di magia che serpeggia intorno alle produzioni Marvel lato Sony: esse hanno il potere di far tornare 20 anni indietro ogni volta chiunque entri in sala per vederne una. Una cosa meravigliosa che ci spinge a consigliarvi di fare qualsiasi cosa durante la proiezione che ora vi sentite troppo vecchi per fare (qualsiasi cosa di legale!) perché la cosa peggiore che vi può capitare è, purtroppo, guardare il film. Questo avviene puntualmente, nonostante gli incassi di Venom o l’ironia che può suscitare Morbius. I film Marvel della Sony sono vecchie, ma non solo nella forma, anche nel contenuto, che è peggio. Poi è arrivata la notizia del film di cui stiamo per parlare.

Nella recensione di Madame Web, al cinema dal 14 febbraio 2024 distribuito da Eagles Pictures, vi parliamo di un titolo che invece promette di parlare finalmente del contemporaneo, allontanandosi da fumetti e costruendo un team di supereroine, un po’ come ha fatto l’anno scorso la Marvel lato Disney con The Marvels (qui la nostra recensione), anche se con dei risultati più che discutibili. Un’ambizione importante e interessantissima al punto che può rappresentare un futuro importante per il cinecomic.

I film Marvel della Sony sono vecchie, ma non solo nella forma, anche nel contenuto, che è peggio.

La produzione è stata lunga e alla fine presa in mano da Columbia Pictures, che ha portato alla scelta di S. J. Clarkson per il ruolo di regista e di Dakota Johnson come nome in primo piano (si erano fatti anche i nomi di Charlize Theron e Amy Adams), affiancata dalla promessa femminile del momento negli Stati Uniti, la brava e poliedrica Sydney Sweeney. Insieme a loro abbiamo le due giovanissime Celeste O’Connor e Isabela Merced, mentre nel ruolo del villain c’è Tahar Rahim. A chiudere il tutto ci sono anche Emma Roberts e Adam Scott.

Madame Web aveva tutto il materiale per essere un punto di svolta e rappresentare qualcosa di nuovo, ma si vede che quell’alone di magia e mistero ormai è divenuto congenito, oppure è una precisa scelta editoriale.

Mai sottovalutare il destino

Siamo in Amazzonia nel 1973 e Madame Web sembra essere una nuova versione de Il tesoro dell’Amazzonia, solo che stavolta i nostri avventurieri sono in cerca di un ragno con dei poteri straordinari. E speriamo lo siano sul serio, visto che inspiegabilmente quella che sembra la scienziata di turno è incinta, che non è proprio uno status adatto per andare a fare scampagnate in mezzo alla foresta tropicale, fortuna che a lei ci pensa il suo compagno d’avventure, Ezekiel (Rahim).

Come da tradizione però una volta trovato il bottino c’è sempre qualcuno che si rivela essere l’ingordo della combriccola e che lo vuole tutto per sé e ciò accade anche in questo caso, quando colui che doveva difendere la donna le ruba il tesoro e la lascia in fin di vita. C’è però una tribù lì in giro con dei poteri straordinari come quelli che dovrebbe avere il ragno, tali da riuscire a scambiare una morte per una nuova vita.

Siamo in Amazzonia nel 1973 e Madame Web sembra essere una nuova versione de Il tesoro dell’Amazzonia, solo che stavolta i nostri avventurieri sono in cerca di un ragno con dei poteri straordinari.

Madame Web

Siamo nel 2003 e Cassie (Johnson) è un paramedico dal cuore duro, ironica, spregiudicata e temprata da un’infanzia segnata dal suo essere un’orfana. Il suo collega è un certo Ben (Scott), che si è innamorato di una certa donna, la cui sorella, Mary (Roberts), sta per partorire un certo bambino. A buon intenditor poche parole. Comunque, un incidente durante un’operazione rivela alla ragazza dei poteri (straordinari pure quelli) legati al suo passato e che le permettono di vedere il futuro.

In piena crisi, la ragazza continua a subire le traumatiche manifestazioni di questa sua nuova capacità, che la portano a vedere un uomo uccidere tre ragazze che, guarda caso, si trovano nel vagone insieme a lei nel momento in cui il massacro si compie. Queste tre ragazze sono Julia Carpenter (Sweeney), Mattie Franklin (O’Connor) e Anya Corazon (Merced) e colui che le vuole uccidere è una sorta di Spider-Man in tuta nera.

Incredibile come il destino sia fondamentale anche in un film che narra di un’eroina che va avanti cambiando il proprio futuro. Comunque questo incontro porterà a dei risvolti impronosticabili per tutti i coinvolti e che porterà Cassie a scoprire veramente chi è e cosa è in grado di fare.

In cerca di un futuro

C’è da dire che almeno Madame Web ha avuto l’accortezza di comunicarci che la sua storia si svolge all’inizio degli anni duemila, dato che è, anche questo, un film antico, nonostante la rinfrescata che si vuole dare con lo svecchiamento della sua protagonista rispetto alla versione originale della carta stampata e alle tematiche trattate. Figuratevi se il comparto Marvel della Sony riusciva a fare un film del 2024.

Questo non è un film del 2024 nella scrittura, nei dialoghi e neanche nelle banalissime trovate metanarrative che ammiccano un po’ all’MCU e un po’ ai fumetti, per non parlare della messa in scena e nel montaggio, senza dubbio la cosa peggiore del film. Le scene action sono sempre finte, pensate male, coreografate peggio, sempre caotiche e prive di un reale mordente, specialmente nel classico momento showdown, che ricorda quasi quello di Venom – La furia di Carnage.

Il film vuole comprendere tanti altri film, cambiando immaginari, punti di vista e scenari. Una scelta che nel blockbuster si fa sempre più spesso, ma lo fa in modo talmente goffo da far sprofondare il ritmo, senza mai riuscire a legarle l’una all’altra, disorientando lo spettatore fino a stancarlo e fargli perdere di vista la palla, che è quella di creare una origin story multipla. Anzi, non proprio.

Madame Web

Questo non è un film nel 2024 nella scrittura, nei dialoghi e neanche nelle banalissime trovate metanarrative che ammiccano un po’ all’MCU e un po’ ai fumetti, per non parlare della messa in scena e nel montaggio, senza dubbio la cosa peggiore del film.

L’approfondimento dei vari personaggi si appiattisce andando avanti (soprattutto quello di un villain che poteva invece avere delle letture interessanti, soprattutto in merito al discorso sul rapporto con il futuro contrario a quello della protagonista, che è il sottotesto del film) e neanche il momento confessioni riesce a salvare le eroine prossime, che non convincono mai. Sì, prossime, non presenti.

Madame Web è un film che, come Cassie, vuole creare una rete tra i più eroine, tra più orfane, tra più outsider abbandonate e in cerca di riscatto e vuole arrivare a dama attraverso un coming of age che passi attraverso l’accettazione del proprio passato. Ottimo, attuale, ma le modalità con cui lo fa, il risultato a cui arriva e la messa in scena sono così fuori tempo che difficilmente questo film potrà avere un futuro. Ironico, perché racconta di personaggi che lottano per averlo.

Madame Web è disponibile al cinema dal 14 febbraio 2024 distribuito da Eagles Pictures.

50
Madame Web
Recensione di Jacopo Fioretti Raponi

Madame Web di S. J. Clarkson è un film che vuole creare una rete tra più eroine, una nuova famiglia tutta al femminile e lo vuole fare attraverso un coming of age che passi attraverso l’accettazione del passato di una protagonista rimodernizzata. Il problema è che è scritto, montato e girato male, in modo antiquato e a tratti irricevibile, con un ritmo assente e con un problema di sovraffollamento di immaginari, generi e idee (anche visive) a metà. Non riescono a salvarlo né Dakota Johnson né Sydney Sweeney e tanto meno Celeste O’Connor, Isabela Merced e Tahar Rahim. Un’operazione comprensibile solamente su carta e non basterà per guadagnarsi un futuro, nonostante lo cerchi in ogni modo possibile.

ME GUSTA
  • Sydney Sweeney e Dakota Johnson provano a dare una sfumatura ai propri personaggi.
  • In linea teorica non era male nelle intenzioni.
FAIL
  • La messa in scena, soprattutto nelle scene action.
  • La scrittura dei personaggi è piatta.
  • Il montaggio è molto rivedibile.
  • La costruzione della storia è piena di contraddizioni.
  • Il film è antico, nonostante le tematiche.
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