Tutti tranne te è davvero la rom-com migliore degli ultimi anni?

Finalmente anche nelle sale italiane è approdata “Tutti tranne te”, la tanto chiacchierata commedia romantica con protagonisti Sydney Sweeney e Glen Powell che ha conquistato gli spettatori americani durante la vacanze di Natale 2024. Anyone but You, titolo originale del lungometraggio, fin dai primi trailer ha catturato l’attenzione degli appassionati di storie d’amore ma non solo. Grazie al cast coinvolto il film è riuscito a sollevare la curiosità anche degli amati di Top Gun e di Euphoria, questo perchè i due protagonisti sono tra le star principali dei famosi progetti appena citati. Purtroppo però i numeri parlano e, da alcuni anni a questa parte, le storie d’amore non fatturano più come un tempo sul grande schermo. Per tale motivo molte major finiscono per destinare direttamente le loro pellicole allo streaming. Sono i blockbuster d’autore ad avere la meglio al botteghino, lo spazio per le storie romantiche è davvero sempre già limitato.

Anyone but You è l’eccezione che conferma la regola. Non solo ha macinato e continua a macinare dollari al botteghino americano ma il passa parola social ha lanciato la pellicola nell’olimpo dei tormentoni di fine anno, tanto che persino in Italia il pubblico ha iniziato a ballare sulle note di Unwritten ancora prima che il film facesse il suo debutto in sala. 

Ma l’hype è giustificato? “Tutti tranne te” è davvero la miglior rom-com degli ultimi 10 anni? Oppure sono gli americani ad aver sopravvalutato il film? Non vi resta che proseguire la lettura del nostro articolo per scoprire se la pellicola merita davvero oppure no e per approfondire ogni dettaglio nascosto in merito al fenomeno Anyone but You. 

Anyone but You merita?

Ora che finalmente anche noi spettatori italiani possiamo vedere sul grande schermo la chiacchieratissima pellicola d’amore distribuita da Eagle Pictures e prodotta da Sony Pictures è arrivato il momento di decretare la nostra opinione. Tutto l’hype che gli spettatori americani avevano generato sui social fino a decretare la commedia romantica di Sydney Sweeney e Glen Powell come la migliore degli ultimi 10 anni e meritato? 

Si, MA… 

Chi scrive ha avuto il piacere di visionare il film il giorno del debutto constatando che l’influenza americana è arrivata anche in terra nostrana. La sala era infatti gremita di persone. Un pubblico misto, anche se a prevalenza femmine, incide del fatto che le commedie romantiche non hanno genere. Il pubblico è rimasto entusiasta della storia ma forse si è lasciato tanto trasportare dal divertimento e del fascio dei due protagonisti.

La pellicola infatti merita tutta l’attenzione mediatica che ha ricevuto e sta ancora ricevendo dall’estero, ma non è perfetta. È divertente, a tratti davvero esilarate ma non eccellente. Questo non significa che non sia piaciuta a chi scrive ma che Anyone but You non è il prodotto magico che era stato dipinto oltre oceano, pur restando un validissimo prodotto. 

I pro e i contro di Tutti tranne te

Facile dire “merita MA…” più complicato è fornire le giustificazione di un simile giudizio. Dato che crediamo fermamente che la pellicola meriti la visione ma non sia eccellente eccoci qui ad analizzare per voi, ovviamente senza alcuno spoiler, i pro ed i contro del nuovo lungometraggio romantico di Will Gluck. 

Via il dente e via il dolore. Se la sceneggiatura di Tutti tranne te avesse approfondito anche solo leggermente la backstory di Bea e Ben il film sarebbe stato davvero perfetto. Quello che manca a rendere eccellente la pellicola tanto amata è lo sviluppo e la tridimensionalità dei personaggi. Conosciamo i protagonisti in un bar e li vediamo trascorrere una notte assieme ma non ci viene presentata mai, se non per qualche breve accenno, la loro vita. Sappiamo che Ben lavora da casa, e svolge un qualche non meglio specificato mestiere che a che fare con l’informatica a livelli avanzati e forse con il mercato nero, mentre Bea, invece, frequenta l’università di legge a Boston ma non è per nulla convinta di proseguire su quella strada. Questo è tutto ciò che sappiamo di loro, oltre al fatto che si innamorano al primo sguardo. L’attrazione è innegabile ma tra i due si instaura fin da subito anche una complicità ed un’alchimia che va altro l’aspetto fisico. In sostanza è stato un vero e proprio colpo di fulmine che ha trovato riscontro anche in affinità caratteriali, almeno ad un primissimo appuntamento. Peccato che a seguito di incomprensioni e non detti i due finiscono per non rivedersi più se non dopo 6 mesi a causa di un matrimonio che coinvolge i loro rispettivi parenti. Per essere più precisi riguarda la sorella di Bea e la migliore amica di Ben.

Purtroppo il film non sopperisce alla mancanza di informazioni in merito alla vita passata dei due protagonisti, cita qualcosa per ciò che concerne la madre di Ben, ma è davvero troppo superficiale. Anche se la famiglia di Bea ha un ruolo rilevante nella storia non apprendiamo informazioni decisive che ci fanno scoprire com’è la ragazza e le ragioni della sua totale indecisione in merito a praticamente qualsiasi cosa. Possiamo solo intuire che ha sempre avuto una vita perfetta e predefinita e quando si rende conto che forse questa vita le stava troppo stretta, e non era ciò che realmente desiderava, ha iniziato a dubitare di tutto. 

Manca tridimensionalità e spessore per due personaggi che hanno carisma da vendere e una simpatia innata ma che forse sono anche molto simili. Per stessa ammissione degli interpreti, Bea e Ben sono stati scritti davvero in maniera speculare e anche se Ben risulta più libertino rispetto a Bea di fatto non è così. Inoltre questa qualità da donnaiolo del personaggio di Glen Powell non viene mai mostrata nel corso del film. La mancanza di approfondimento in merito alle origini dei personaggi causa il fatto che i due si piacciono ma forse non si conoscono davvero fino in fondo. Tutto ciò limita la capacità dello spettatore di empatizzare con i due protagonisti. 

Un altro tallone d’Achille del film è la risoluzione del litigio tra i due: in sostanza non sussiste un vero motivo per cui Bea e Ben non stanno assieme fin da metà del film. Questo perché fondamentalmente la storia li vuole separati ma senza fornire una valida ragione se non i continui non detti.

In sostanza Tutti tranne te non possiamo definirla la migliore rom-com degli ultimi anni dato che film come Set It Up, Love, Rosie, Ticket to Paradise e The Hating Game risultano superiori. Non osiamo nemmeno scomodare le iconiche rom-com alla Se mi lasci ti cancello, The Proposal e Notting Hill. 

Tolti questi elementi, che comunque sono davvero importanti ed impattanti sul giudizio finale che possiamo dare alla pellicola, il film è davvero una buona commedia romantica. 

L’attrazione tra i protagonisti è evidente fin dal primo sguardo e la chimica tanto rumoreggiata tra Sydney Sweeny e Glen Powell è reale. I due attori sono perfetti per recitare in coppia. Sembrano conoscersi da una vita ma in realtà non è così visto che si sono conosciuti solo poco prima di iniziare la produzione del film. Una chimica simile è rara ed è frutto di un grande lavoro fatto dalla produzione affinché i due interpreti si sentissero pienamente a proprio agio sul set. Così di fatto è stato dato che tutti coloro che sono stati coinvolti nel cast di Tutti tranne te hanno dichiaro che la troupe del film era diventata la loro seconda famiglia; complice anche il fatto che le riprese del film sono state fatte in Australia, terra non originaria del cast. 

La scrittura dei personaggi secondari è davvero intelligente: sono presenti ed approfonditi in maniera corretta senza risultare invadenti. Con i pochi dettagli che ci vengono forniti riusciamo a distinguere fin da subito io vari personaggi ed a ricordali perfettamente anche dopo la conclusione del film. Sarà forse che sono tutti davvero molto ironici e macchiettistici, anche se non tutti allo stesso modo? Può essere, resta il fatto che sono davvero gradevoli e rappresentano un ottimo contorno di trama. Molto spesso nelle commedie romantiche le storie dei personaggi non centrali risultano poco accattivanti, noiose e ripetitive, in questo caso però sono un’ottima distrazione. 

Il film è davvero esilarante e divertente. Impossible uscire dalla sala dopo la visione di Tutti tranne te senza aver riso a crepa pelle per almeno una o due battute o gesti dei personaggi. Il divertimento è genuino, sano e non forzato. Le risate vengono strappate da semplici azioni, battute che forse sono state pure improvvisate dal cast e non da espressioni volgari o trapassate. La pellicola risulta così frizzante, autoironia e al passo coi tempi. Ovviamente sono presenti diversi cliché, come ogni buona commedia romantica che si rispetti, ma emerge un tentativo di rivisitare i soliti stilemi. Vi ricordiamo che la storia è liberamente ispirata all’opera shakespeariana “Molto rumore per nulla”, quindi un minimo di classicismo deve restare. Inoltre diverse battute sono frutto di easter eggs fatti dai tue attori protagonisti e riferiti a loro precedenti progetti.

La colonna sonora del film contraddistinta dalla canzone “Unwritten” di Natasha Bedingfield, datata 2004, non è stata scelta affatto a caso ed ha un ruolo molto importante nella storia e nella costruzione della relazione tra i due personaggi. Non stupitivi se la canzone è ora tornata in voga e viralissima sui social. La moda dei primi anni 2000 così come le loro commedie romantiche stanno tornando alla ribalta. 

Il fenomeno Anyone but You

Fin prima dell’esordio nei cinema americani Tutti tranne te era già una delle pellicole più chiacchierate del 2023 sul web. Il motivo? L’evidente chimica tra Sydney Sweeney e Glen Powell. I due attori sono stati più e più volte fotografati dai paparazzi sul set del film e gli scatti hanno lasciato adito alle speculazioni. Tra i fan è infatti emersa la teoria che i due attori avessero instaurato una vera relazione romantica.

Galeotto fu il film quindi? No! Sydney Sweeney e Glen Powell non sono una coppia, o almeno non lo sono più ed a dichiararlo sono stati proprio loro nel corso delle interviste rilasciate per la promozione della pellicola, durante le quali si sono definiti ottimi amici. Non sapremo mai se qualcosa sia realmente successo durante i mesi di riprese in Australia, sta di fatto che la fidanzata di Powell ha lasciato l’attore. Ad ogni modo tutto questo puro gossip, alimentato anche dai due interpreti che hanno condiviso tantissime clip e foto dal set della pellicola, non ha fatto altro che alimentare l’hype. Quanto il 26 dicembre Anyone but You è approdato nelle sale americane era già uno dei film più amati dalle ragazzine appassionate di rom-com, semplicemente perché affezionate alla chimica tra i due interpreti. 

Il successo della pellicola, complice la crescente notorietà dell’attrice di Euphoria e dell’attore di Top Gun: Maverick, era quindi preannunciato ma nessuno si attendeva risultati simili. Con un budget di appena 25 milioni di dollari Anyone but You ha raggiunto in meno di un mese oltre 100 milioni di dollari di cui solo 65 milioni negli Stati Uniti. Il film è quindi un grandissimo successo, un trionfo tale da poter giustificare un eventuale sequel. 

Grande merito va dato al passaparola social. Gli spettatori americani appena usciti dalle sale hanno iniziato a girare video sulle note di Unwritten, avviando così un trend tale da spingere sempre più persone a visionare la pellicola. L’entusiasmo del pubblico è stato contagioso, tanto che alcuni utenti di TikTok hanno finito per voler vedere il film più e più volte al cinema solo per poter condivide il loro entusiasmo sui social. Si tratta di un fenomeno senza o quasi precedenti per quanto concerne le commedie romantiche distribuite al cinema. Sarà questa la volta buona in cui le major decideranno di puntare su film d’amore a basso budget ma in grado di catturare l’attenzione del pubblico? Forse grazie al fenomeno Tutti tranne te finirà l’epoca in cui le rom-com vengono continuamente bistrattate e destinate al piccolo schermo. Chissà, noi possiamo solo che augurare un futuro sempre più roseo per i i film d’amore. Il cinema ha bisogno anche di storie leggere e divertenti in grado di far staccare la mente al pubblico donandogli grandi risate. 

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