Alla fine, il momento fatidico è giunto: i diritti su Mickey Mouse (o, come storicamente noto nel nostro paese, Topolino) stanno per scadere, e chiunque potrà utilizzare il personaggio senza incorrere in una violazione di copyright. C’è da fare un distinguo, tuttavia: il 31 dicembre, difatti, scadranno i diritti di immagine non sul personaggio in sé, ma su una sua specifica versione. Sarà, effettivamente, il cortometraggio Steamboat Willie ad entrare nel dominio pubblico, e con esso tutto il suo contenuto, che potrà essere riutilizzato o usato come ispirazione diretta, comprese le versioni di Topolino, Minnie e Pietro Gambadilegno in esso presentate. Si tratta quindi di un design del tutto specifico, che è stato presto abbandonato per uno più amichevole, quello considerato “classico” con occhi più dolci, naso meno adunco, pantaloncini rossi, coda sottile, scarpe e guanti. Tutte le versioni successive a quella di Steamboat Willie sono ancora sotto copyright, dunque: non accadrà tanto presto qualcosa come quello che abbiamo recentemente visto con Winnie the Pooh.
I diritti del personaggio ideato da A. A. Milne erano stati acquisiti dalla Disney decenni fa, e ne era gelosissima in quanto, a dispetto dei risultati non eccelsi delle produzioni animate, rimaneva una delle proporty più lucrative nel campo del merchandising. Tanto che, ad esempio, il film biografico Goodbye Christopher Robin subì delle limitazioni creative nell’utilizzo del personaggio di Pooh e soprattutto nella sua rappresentazione. Non appena scaduti i diritti di immagine sul personaggio, però, è subito stata colta la palla al balzo per dissacrarlo con la realizzazione di un film slasher/horror di produzione indipendente diretto da Rhys Waterfield, Winnie The Pooh: Sangue e Miele. Tecnicamente si potrebbe fare una versione horror di Steamboat Willie, ma a che pro?
Oltretutto, il cortometraggio, negli anni 2000, era già stato in qualche modo “liberalizzato” distribuendolo gratuitamente in più occasioni (è, ad esempio, disponibile per la visione sul canale YouTube ufficiale di Walt Disney Animation Studios).
A livello legale, tuttavia, si tratta di un precedente importante, probabilmente il più dibattuto di sempre in ambito di copyright, arrivando a impattare direttamente sulle leggi americane e internazionali relative al diritto d’autore. Inizialmente, difatti, la legge garantiva i diritti della Disney sul corto per 56 anni (o meglio, 28 anni con altrettanti di semplice estensione) ma nel 1976 venne vidimato il Copyright Act per prolungare questo genere di diritti d’autore, e di nuovo nel 1998 entrò in vigore il Copyright Term Extension Act, maliziosamente denominato “Mickey Mouse Protection Act” dai detrattori, a causa delle presunte pressioni lobbistiche operate a suo favore.
Naturalmente, un comunicato ufficiale della Casa del Topo è stato rilasciato in proposito, specificando come il personaggio in sé è ancora saldamente in mano loro, e in pratica lo sarà sempre, perché basterà rinnovarne leggermente il design classico ogni tot decenni per continuare a sfruttare quello.
Fin dalla prima apparizione di Mickey Mouse nel cortometraggio del 1928 Steamboat Willie, la gente ha associato il personaggio con le storie, l’esperienze e gli autentici prodotti Disney. Questo non cambierà quando i diritti d’autore sul film di Steamboat Willie scadranno. Le versioni più moderne di Topolino non verranno affette da questo e Topolino continuerà a giocare un ruolo fondamentale come ambasciatore mondiale di The Walt Disney Company nella nostra narrativa, nelle attrazioni dei parchi divertimento e nel merchandise. Di certo continueremo a proteggere i nostri diritti sulle versioni più moderne di Mickey Mouse e delle altre opere che sono ancora soggette a diritti d’autore.
Del resto, Steamboat Willie è un vero e proprio caposaldo dell’animazione mondiale: è il film che ha letteralmente fatto partire la fortuna disneyana, dopo i primi due corti col personaggio che non avevano sortito grande successo: probabilmente il merito fu dell’innovativo uso sincronizzato del sonoro. Oltretutto, bisogna anche considerare che Topolino è uno dei personaggi più “cullati” di sempre, un vero e proprio ambassador che non abbiamo praticamente mai visto al cinema in un film tutto suo, ma al contempo è ovunque… ma a differenza di molti altri personaggi passati al pubblico dominio, sarebbe difficile farne delle versioni autoriali “altre” (anche perché, diciamocelo chiaramente, lo slasher su Pooh è robaccia pensata solo cogliere l’occasione) e gli sfruttamenti più basilari sarebbero solo relativi a merchandise “libero”. Mickey Mouse non è certo Sherlock Holmes o Dracula!
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