La Fabbrica di Cioccolato è un classico per bambini, ma anche un icona pop cinematografica. Dopo il successo dell’ultimo film Wonka con Timothy Chalamet andiamo a cercare di capire da dove nasce questa idea così bizzarra. Ci sono dei riferimenti a fatti reali? Oggi perché ancora non si realizza una vera e propria fabbrica di cioccolato oppure esiste un Willy Wonka?
La cascata è molto importante, mescola il cioccolato. Lo rende leggero e schiumoso. Nessuna altra fabbrica al mondo mescola la cioccolata con una cascata, cari ragazzi, e su questo non ci piove!
Una delle battute più iconiche de La Fabbrica di Cioccolato, diretto da Tim Burton, riguardava proprio la procedura di realizzazione del cioccolato e l’utilizzo della cascata rendeva tutto coì magico e straordinario che in breve riassume perfettamente lo spirito che lo stesso Dahl voleva donare alla sua opera. La Fabbrica di Cioccolato è una di quelle storie così iconiche che difficilmente possiamo farne a meno, ed è anche giusto che ogni generazione possa godere della propria Fabbrica di Cioccolato. Ma da dove nasce questa idea così bizzarra? Ci sono dei riferimenti a fatti reali? Oggi perché ancora non si realizza una vera e propria fabbrica di cioccolato oppure esiste un Willy Wonka? Come tutti sanno La fabbrica di cioccolato è un romanzo per bambini, scritto nel 1964 dell’autore britannico Roald Dahl, che racconta le avventure del giovane Charlie Bucket all’interno della fabbrica di cioccolato di proprietà dell’eccentrico cioccolatiere Willy Wonka. Iniziamo subito con il dire che effettivamente la storia è stata originariamente ispirata dall’esperienza di Roald Dahl con le aziende di dolciumi durante i suoi giorni come studente alla Repton School nel Derbyshire, in Inghilterra. In quel periodo la famosa ditta produttrice di cioccolato Cadbury spediva spesso una confezione di dolci come omaggio da far provare ai collegiali in cambio dei loro voti su dei foglietti. Dopo questa “operazione di marketing” i prodotti che ottenevano i voti più alti venivano poi messi in commercio. In quegli anni (più o meno i dopo il primo dopoguerra) la Cadbury e Rowntree’s erano le due più grandi aziende di cioccolato d’Inghilterra e ciascuna di loro spesso cercava di rubare i segreti commerciali dell’altra in ogni modo: si mandavano spie, fingendosi dipendenti nella fabbrica dell’altra, come scrive Dahl nel libro per quanto riguarda le spie e i ladri di ricette (il rivale di Wonka Slugworth).
Proprio per questo motivo, entrambe le aziende divennero sempre più protettive nei confronti dei loro processi di produzione del cioccolato, al fine di arginare al meglio i segreti della propria cioccolata. Negli anni Dahl potette visitare queste aziende, e grazie a questa esperienza, unendo una combinazione di questa segretezza (e giochi di spionaggio) con anche le macchine di produzione così elaborate, spesso gigantesche, ispirò lo scrittore a scrivere la storia. Ad oggi la Cadbury UK Ltd. è la seconda azienda al mondo per la produzione di dolciumi, preceduta dalla Mars Wrigley, e dal 2010 fa parte della multinazionale alimentare statunitense Mondelēz International.
In quel periodo la famosa ditta produttrice di cioccolato Cadbury spediva spesso una confezione di dolci come omaggio da far provare ai collegiali
Quindi se possiamo immaginare una mente creativa di uno scrittore a contatto con un’enorme e misteriosa fabbrica di dolciumi creano una potente combinazione di magia e macchine fantastiche. Proprio su queste trovate letterarie si basa la storia del romanzo La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl diventando una delle opere più famose della letteratura per l’infanzia con più di 20 milioni di copie vendute in tutto il mondo. La Cadbury all’epoca creò tra le tantissime idee quella che può essere considerata la prima “scatola di cioccolatini” al mondo: molto leziosa, ma mai quanto la prima scatola di dolci per San Valentino, firmata ancora Cadbury, che anticipò di gran lunga i nostrani Baci perugina del 1922.
Willy Wonka esiste davvero?
Senza dubbio di fabbriche di cioccolato sparse lungo il mondo ce ne sono, di eccentrici Willy Wonka anche, ma tra i mastri cioccolatai famosi senza dubbio una menzione va fatta a Josef Zotter, il titolare della Zotter Schokoladen Manufaktur, fabbrica di cioccolato che sorge nel cuore del verdissimo distretto di Südoststeiermark (Austria) e che deve la sua fama internazionale alla produzione di 365 varietà di cioccolato fondente e al latte, una per ogni giorno dell’anno. Più di 150 persone lavorano in questa fabbrica delle meraviglie, che ogni 24 ore sforna dai 40 ai 60 mila pezzi e che conta circa 265 mila visitatori all’anno. Come il corrispettivo letterario e cinematografico è ovviamente possibile visitare la fabbrica con un tour guidato, il cui momento culmine è, neanche a dirlo, la fase degli assaggi: dalle fontane di cioccolato, alla cioccolata calda da bere, dalle praline alle barrette dal cuore morbido, per un tripudio di accostamenti golosi che scorrono su nastri mobili davanti agli occhi dei visitatori. Quali sono i punti forti di questo cioccolataio? Accanto ai gusti tradizionali ci sono ovviamente accostamenti insoliti, come il cioccolato al vino dolce e formaggio, ai semi di zucca e marzapane, alle noci tostate e lavanda o con ananas e rape. Le tavolette Zotter Schokoladen includono inoltre delle varianti dietetiche, vegane, senza lattosio, senza glutine e con meno del 2% di alcool.
Ogni 24 ore sforna dai 40 ai 60 mila pezzi e che conta circa 265 mila visitatori all’anno.
Viaggiando in un’altra nazione è curiosa un ulteriore stravagante fabbrica di cioccolato (in realizzazione) sempre in stile Willy Wonka, con tanto di montagne russe, ottovolante e stanze segrete (dove nascondere gli Umpa Lumpa). Si tratta de la Tony’s Chocolonely che ha svelato il primo rendering della sua nuova fabbrica con parco divertimenti di Zaanstad, in Olanda. L’eccentrico progetto è stato ideato dallo studio d’architettura Search per essere, oltre a un funzionale centro di produzione:
un’esperienza totale, dove puoi imparare e sperimentare tutto sul cioccolato.
Il nuovo Tony’s Chocolonely Chocolate Circus costerà oltre 100 milioni di euro e prevede un progetto di rivalutazione dell’area industriale che si affaccia sul Zijkanaal H, incluso un vecchio mulino. Quando aprirà, non prima di alcuni anni, darà la possibilità di entrare in un vero mondo delle meraviglie golose dove i visitatori avranno l’opportunità di seguire l’intero processo di produzione proprio come nella fabbrica di Willy Wonka: la Tony’s Chocolonely si aspetta di creare 600 posti di lavoro e di richiamare 500 mila visitatori l’anno. Il Tony’s Chocolonely Chocolate Circus sarà pionieristico: un motore per la trasformazione dell’area industriale, con una fabbrica di nuova concezione che non fa rumore e non emana odori fastidiosi, oltre a essere in grado di attirare turisti considerando anche il nuovo boom mediatico dato da Wonka il film con Timothy Chalamet. I padiglioni saranno un susseguirsi di sorprese, da fiumi di cioccolato a giardini tropicali, con auditorium, sale cinema, giostre e laboratori per tutte le età.
Gli ingegneri pensavano che fossimo pazzi, quando gli abbiamo mostrato i disegni del progetto. Ma grazie a tecniche innovative e intuizioni creative potremo creare qualcosa di speciale e di assolutamente vicino alla pazza idea di Roald Dahl.