In Cile è in costruzione l’osservatorio Vera C. Rubin, che avrà il compito di studiare l’Universo e ciò che lo compone. Nell’Universo troviamo le galassie, costituite dall’insieme di miliardi di stelle tenute insieme dalla gravità. Quello che alcune volte accade è che le galassie si raggruppino tra di loro formando gli ammassi di galassie.
Una volta che tali ammassi si creano, occupano grande spazio tanto da diventare le entità più grandi di tutto l’Universo. Quello che permette a tali ammassi di galassie di esistere e di perdurare nel tempo è proprio la loro stessa forza di gravità. Si parla di entità che si creano in tantissimi anni e che, allo stesso modo, impiegano tantissimi anni per cambiare e modificarsi.
L’evento che spesso accade a tali ammassi di galassie è la perdita di alcune stelle. In altri casi, invece, le stelle possono essere rubate dalle altre galassie vicine. Quello che accade in questi casi è sorprendente. Infatti queste stelle, una volta che si staccano dalla propria galassia di origine, vagano nello spazio intergalattico. Si parla proprio di stelle “vaganti” in quanto non sono più inserite in una galassia. Vagano libere ed è per questo che sono difficili da rilevare e da osservare.
Luce interammasso: cos’è?
La luce interammasso è un dato piuttosto difficile da rilevare e, per questo, è argomento di studi da molto tempo. Ma cos’è questa luce interammasso? Con tale termine si intende proprio la luce sprigionata dalle stelle che hanno perso la loro galassia di origine.
Si tratta di una luce poco spendente infatti è cento volte più debole della luce del cielo notturno. È questo dato che ci permette di comprendere quanto tale luce sia impossibile da percepire e studiare. Altro motivo per cui tale luce è importante da studiare è dovuto al fatto che diviene un record fossile. Tale luce infatti diviene traccia delle interazioni dinamiche tra i vari ammassi galattici.
È grazie alla luce interammasso che si può studiare l’origine dell’ammasso galattico e di tutto ciò che è seguito alla sua origine. È come se tale luce fosse la traccia di ciò che è avvenuto nell’Universo e alle galassie che lo dominano. Inoltre, la luce interammasso permette anche di poter studiare la materia oscura. Tale materia è quella non visibile e non percepibile in quanto non emette e non riflette la luce.
Il motivo per cui la materia oscura è studiabile tramite la luce interammasso è dovuto al fatto che essa è presente attorno agli ammassi galattici. Ecco che, studiando la luce interammasso, molti nodi possono essere sciolti. Importante è quindi studiare tale dato così da comprendere al meglio il nostro Universo.
Il progetto dell’Osservatorio Vera C. Rubin
Da qui nasce il progetto da parte del Legacy Survey of Space and Time dell’osservatorio Vera C. Rubin. Il progetto prenderà il via tra qualche anno e ha come base i concetti teorici appena approfonditi.
Il vero e grande obiettivo è quello di riuscire a percepire e studiare la luce interammasso. Questo sarà possibile grazie ad un telescopio molto potente presente in questo Osservatorio.
Il progetto prevede l’osservazione del cielo dell’emisfero meridionale. Tale osservazione si avrà per poche notti all’anno. Dato che le notti saranno poche, si è pensato ad un arco di tempo di dieci anni.
Saranno tutti i dati raccolti in questi dieci anni, da posizioni diverse, a permettere agli scienziati di metterli insieme per ottenere poi un’osservazione totale del cielo.
Grazie a tale progetto, quindi, si potrà rilevare la luce interammasso. Inoltre tali immagini permetteranno anche di avere informazioni su una migliaia di ammassi di galassie. Anche grazie a questo sarà possibile studiare la luce interammasso che attraversa il cosmo.
Si parla di un progetto molto ambizioso, ma che darà modo di conoscere tutti gli elementi dell’Universo. Ecco che si potrà conoscere la natura delle galassie, quella degli ammassi di galassie e della materia oscura.