Lucca Comics & Games si è concluso da più di tre settimane: un’edizione ricca di grandi ospiti e fantastici eventi, ma probabilmente anche quella che ha visto il maggior numero di problematiche e polemiche sollevate da avventori e addetti ai lavori. Costi molto alti e difficoltà logistiche di ogni sorta (nonché questioni ideologiche di difficile soluzione) hanno tenuto banco, rovinando la festa a un discreto numero di visitatori. Uno degli inghippi di cui si è molto parlato, fin da prima dell’inizio della kermesse, è stato quello relativo ai desideratissimi (quanto oramai “famigerati”) firmacopie.
Lucca C&G dà la possibilità al suo pubblico di incontrare i propri beniamini, e il poter farsi autografare una copia di un albo o di un libro particolarmente amato è qualcosa di molto ambito… ma anche molto problematico, come periodicamente constatabile e come il grande Don Rosa, fumettista americano ospite di Panini Comics e Lucca C&G, ha potuto ora puntualizzare a bocce ferme.
Don Rosa e il firmacopie della discordia
Tra gli autori disneyani più famosi di sempre, Don Rosa ha raccolto il testimone di Carl Barks e ha raccontato la sua versione dell’epopea “dei Paperi”, in particolare nella ormai storica Saga di Paperon de’ Paperoni, arrivando tra le altre cose a vincere un premio prestigioso come l’Eisner Award. (Per un profilo più esteso dell’artista vi invitiamo a leggere questo approfondimento).
A Lucca Comics & Games 2023, Rosa ha presentato in anteprima il volume The Best of Don Rosa Artist’s Edition, oltre che la speciale litografia allegata alla riproduzione della mitica “Numero 1” dello zione e al nuovo calendario ufficiale 2024.
Già il 22 ottobre, prima che la manifestazione avesse inizio, Don Rosa aveva lamentato la problematica relativa al firmacopie in un evento così seguito e popolato, dicendo che non esisteva una vera soluzione. Il ticketing rendeva il sistema più efficiente e “pulito”, senza lunghe ed estenuanti file, ma rendeva impossibile la partecipazione ad alcuni e favoriva il bagarinaggio.
Message from Don regarding Lucca: "Okay, so at the moment, I have NO answer to the Panini ticketing problem. And…
Posted by Don Rosa on Sunday, October 22, 2023
A conti fatti, sembra proprio che tra i due mali Don Rosa preferisca quello classico, fatto di file infinite in cui la discriminante è l’essere davvero fan dell’autore per il quale si rimane in attesa anche per ore. Leggiamo difatti in un nuovo post, odierno:
Message from Don: "I’m at a Delta SkyClub making my way home from San Francisco back to Louisville. And I have some…
Posted by Don Rosa on Monday, November 27, 2023
(…) Panini ha adottato un sistema di biglietti gratuiti per incontrare me e altri ospiti. Non abbiamo mai avuto modo di saperlo in anticipo, ci è stato annunciato solo poco prima dell’annuncio pubblico. Sapevo già che non mi sarebbe piaciuto, ma non l’avevo mai sperimentato e non avevo idea di quanto sarebbe stato ingiusto con i DuckFans.
In primis, i biglietti erano circa mille (venti sessioni da due ore in cinque giorni, con cinquanta biglietti per sessione) che sono andati via nei primi minuti in cui sono stati disponibili su internet. Cosa che non è giusta, tanto per cominciare.
Rosa spiega che, da come gli è stato raccontato, la disparità di connessioni in Italia è stata una discrimina fortissima e chi abitava in un luogo con internet ad alta velocità era molto più facilitato, addirittura avendo la possibilità di prenderne anche più di uno, a differenza di chi era stanziato in luoghi più rurali. Non sappiamo effettivamente che incidenza possa avere una connessione più o meno veloce su un sistema di “click war” del genere, ma ben sappiamo che ad ogni modo, non tutti sono attrezzati o possono essere disponibili a partecipare nei tempi e nei modi previsti. E, oltetutto, è possibile che una parte dei biglietti sia acquisita grazie a bot. Una volta che qualcuno è entrato nell’area autografi con un ticket, poi, c’era chi non seguiva le regole “imposte” da Panini, perché gli attendenti (essendo pochi rispetto ai visitatori) non avevano modo di controllare gli avventori di modo che si mettessero nella fila dell’artista specifico per il quale avevano il biglietto.
Altre problematiche relative all’inabilità di Panini di far rispettare le proprie stesse regole. Chi aveva i biglietti, in teoria, doveva comprare un prodotto allo stand Panini, e non poteva portare da casa più di due oggetti da far autografare. Ma ho incontrato fan che non avevano prodotti Panini, o che hanno portato più di due oggetti. Infrazioni che non hanno dato fastidio a me direttamente. Anche se sapevo che non fosse giusto che non tutti seguissero le regole, non è il lavoro di chi sta al mio stand far seguire le regole di Panini. Ma dopo cinque giorni interi e venti sessioni di autografi, ho realizzato quale fosse la cosa peggiore di questo sistema.
In sostanza, come dicevamo prima, a Rosa ha dato fastidio che una buona fetta di gente venuta a farsi autografare albi e libri non fosse davvero parte dei “BarksDucks” (ovvero fan del suo lavoro, di quello di Carl Barks e dei paperi disneyani in generale) ma semplici “cacciatori di autografi”, collezionisti scriteriati che magari quei fumetti li avrebbe tenuti in collezione solo perché autografati, senza mai leggerli, o peggio ancora li avrebbe rivenduti a caro prezzo sfruttando magari biglietti presi con facilità (se non con dolo)… e il tutto a scapito dei veri fan che non erano riusciti ad accaparrarsi un ticket.
Oltretutto – e qui Rosa è stato molto pratico – l’autore ha fatto notare che chi è interessato solo all’autografo non compra nulla di suo, cosa che lui non ha mai messo come condizione mandatoria nell’incontro ma che lo aiuta economicamente, dato che non campa di royalties ma di convention, e tutti gli acquisti mancati da parte di fan sono introiti importanti.
Quindi, Rosa giunge alla conclusione che, per quanto scomoda e difficile, la classica coda è comunque una soluzione migliore, per quanto difficilmente praticabile, perché lui sa che tutte le persone che ne fanno parte, per ore, magari sotto la pioggia, sono davvero fan e il loro autografo se lo sono strameritato.
La chiosa è categorica:
Se mai sarò nuovamente invitato a Lucca (ed è un evento così meraviglioso, in una città ancora più meravigliosa, che spero ci sarà la possibilità) non darò il mio assenso a questo sistema.
Della questione relativa ai firmacopie si è molto parlato e si continuerà a farlo, alla luce di altri esperimenti falliti (ad esempio le assurde lotterie) e dei vergognosi casi di bagarinaggio non solo delle opere già firmate ma dei singoli ticket per la fila, arrivati a costare anche la folle cifra di mille euro su eBay per alcuni autori tra i più ricercati.
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