Il recente studio condotto dall’Università di Kiel in Germania e pubblicato su PLoS ONE ha rivelato l’importante impatto del cambiamento climatico sulle prime popolazioni umane del Neolitico in Europa. Questa ricerca si è basata sull’analisi di dati archeologici e geologici, mettendo in luce l’interazione complessa tra l’umanità e l’ambiente.
Lo studio si è focalizzato sulle regioni dell’Europa centrale, in particolare il Circumharz in Germania centrale, la zona della Repubblica Ceca/Bassa Austria e la regione prealpina settentrionale in Germania meridionale. Per ottenere dati significativi, i ricercatori hanno raccolto quasi 3.400 date al radiocarbonio da siti archeologici in queste regioni, utilizzando queste informazioni come indicatori delle dimensioni delle popolazioni antiche.
I risultati dello studio hanno chiaramente dimostrato una stretta correlazione tra le condizioni climatiche e le dinamiche delle popolazioni umane. Periodi caratterizzati da climi caldi e umidi hanno spesso coinciso con una crescita della popolazione, probabilmente dovuta a un aumento della produttività agricola e della prosperità economica. Al contrario, periodi più freddi e secchi sono stati associati a una diminuzione della popolazione e talvolta a significative trasformazioni culturali, inclusa l’emergenza di segnali di crescente disuguaglianza sociale.
Ad esempio, nella regione del Circumharz, si è notata l’insorgenza di “sepolture principesche”, suggerendo l’esistenza di uno status sociale più elevato per alcuni individui durante periodi di declino demografico.
In definitiva, lo studio ha rivelato che il clima ha avuto un ruolo sostanziale nella modellazione delle tendenze demografiche e delle strutture sociali in queste regioni tra 5.500 e 3.500 anni fa. Tuttavia, gli studiosi hanno anche riconosciuto che ci potrebbero essere limitazioni dovute alla documentazione archeologica, sottolineando la necessità di ulteriori dati per confermare le loro conclusioni.
Questo studio riveste un’importanza fondamentale poiché contribuisce a migliorare la nostra comprensione delle interazioni storiche tra le società umane e l’ambiente, così come degli effetti a catena dei cambiamenti climatici sulle civiltà umane. Gli autori hanno concluso che tra 5.500 e 3.500 anni fa, il clima ha giocato un ruolo cruciale nello sviluppo delle popolazioni nelle regioni analizzate, influenzando sia la dimensione delle popolazioni che le strutture sociali.