Lezioni di chimica: la recensione della serie Apple con Brie Larson

Finalmente il 13 ottobre è arrivato e potete visionare anche voi Lezioni di chimica, la straordinaria serie con protagonista il premio Oscar Brie Larson. Tra le serie più attese dell’autunno 2023 Lezioni di chimica, prodotta e distribuita da Apple TV+, era tra i primi posti degli show più attesi dalla critica. Dopo aver visto l’intera serie possiamo assicurarvi che le aspettative non sono state disattese. Brie Larson si dimostra ancora una volta un’eccezionale interprete in un ruolo non facile, anzi parecchio insidioso. La regia e la fotografia sono all’altezza del livello qualitativo di Apple TV+ e richiamano sia gli anni ’50 che la modernità del periodo attuale. La storia è potente, contemporanea anche ai giorni nostri e saprà parlare anche ai più scettici. Non è una serie esclusivamente destinata ad un pubblico femminile, anzi. Lezioni di chimica è senza età, senza sesso e target specifico. Se avete un animale domestico vi consigliamo di visionare Lezioni di chimica assieme a lui o a lei, durante gli episodi capirete il perché. 

Lezioni di chimica: la storia

Forse non tutti conosceranno la storia d’origine della nuova serie di Apple TV+ ma noi in fondo siamo qui proprio per questo. Dato che Lezioni di chimica, come capirete ci è piaciuto tantissimo, ecco che vi racconteremo nei dettagli tutto ciò che possiamo in merito allo show al fine di convincervi a concedergli un’opportunità. Lezioni di chimica merita tutta la diffusione possibile, così come la sua casa madre, Apple TV+. 

La serie tv è ambientata nei primi anni ’50 in America e racconta la storia di Elizabeth Zott, interpretata magistralmente da una bravissima Brie Larson, che ha un unico sogno nella vita: diventare a tutti gli effetti una chimica riconosciuta. 

Elizabeth ha studiato sodo per ottenere tutti i riconoscimenti ufficiali necessari per esercitare la sua professione ma, come vedrete nei primissimi episodi della serie, non è riuscita a portare a compimento l’ultimo step necessario per completare i suoi studi. Purtroppo, benché la protagonista non abbia alcuna colpa per il mancato conseguimento del master, questa mancanza le costerà caro nel suo percorso lavorativo. Ci troviamo nel 1952, non negli anni 2000 (e poi molte volte nemmeno l’epoca contemporanea è d’aiuto alle donne capaci e meritevoli) ed Elizabeth è una giovane chimica che lavora come tecnica di laboratorio presso l’Hastings Research Institute in California, un ambiente ferocemente maschilista in cui il suo innegabile talento viene per lo più messo a tacere, sabotato o usato per il prestigio altrui. Elizabeth è gentile e disponibile con i colleghi uomini, li aiuta la dove loro non riescono a portare a termine il loro esperimento senza che questo rientri nelle sue mansioni o le venga mai riconosciuto. Non c’è possibilità di elevazione di grado per Elizabeth, in quando donna negli anni’50 era già abbastanza “strano” che non rivestisse la posizione di segretaria all’interno dell’azienda figuriamoci quella di chimica. 

Così quando un suo esperimento clandestino, svolto però in tutta sicurezza all’interno dell’azienda e fuori dal suo d’orario di lavoro, viene scoperto, per Elizabeth, benché l’esperimento sia geniale e condotto con strumentazioni rudimentali ideali a dimostrare il suo talento, non c’è alcuna speranza di poter mettere più piede in un laboratorio. Fortunatamente per lei il responsabile del progetto più remunerativo ed interessante della Hastings Research Institute è Calvin Evans, un genio della chimica in odore di Nobel che riesce a mettere da parte io suo orgoglio maschilista in onore della scienza. Malgrado le difficoltà iniziali ed il malcontento dei colleghi soprattutto uomini, che non accettavano in alcun modo di essere superati in grado da una donna senza per l’aggiunta master in chimica, Elizabeth ha il coraggio di rivendicare i suoi diritti, le sue capacità ed i suoi successi. La protagonista di Lezioni di chimica è perseverante e caparbia, avrebbe mille e più motivi per mollare ma non si arrende praticamente mai. Il lavoro da chimica per lei è come l’aria, essenziale per respirare.

Tra Elizabeth e Calvin scatta subito una connessione lavorativa istantanea. Non hanno le stesse procedure ed abitudini di lavoro ma riescono a modificarle per lavorare in sinergia al meglio delle loro capacità. Come ogni buona storia che si rispetti non piò mancare il romance. Tra i due colleghi di lavoro si instaura un rapporto di fiducia e stima che supera le barriere della semplice professionalità. Calvin vede in Elizabeth qualcosa che non ha mai visto nelle donne del suo tempo: è determinata e appassiona nel suo lavoro, ama la chimica almeno quanto lui e questo lo affascina. Elizabeth non è scontata o banale, non segue la corrente è unica e rara. Tra i due protagonisti nasce una relazione amorosa che scelgono di mantenere privata, almeno finché non decideranno di ufficializzarla con il matrimonio, il tutto per evitare ripercussioni e male lingue che andrebbe a discapito della professionalità di Elizabeth. Peccato che la relazioni perfetta ed idilliaca non riesca a durare nemmeno il tempo di completare la sperimentazione che stavano conducendo. 

Un terribile incidente porterà via per sempre ad Elizabeth il suo amato Calvin, l’uomo che era riuscita a far entrare nella sua vita dopo un terribile trauma del passato e l’unico scienziato che la stimava e le dava fiducia. 

Una storia di rivincita e riscatto: dal laboratorio alla cucina della tv

La serie tv cambia radicalmente nei suoi ambienti e nei suoi toni, prendendo una strada del tutto nuova e forse, per chi non ha mai letto il romanzo di Bonnie Garmus o non ha mai visto il trailer, imprevista. 

Elizabeth è sola ed emarginata, senza Calvin non ha più la stima dei colleghi e la possibilità di occuparsi della sua ricerca, che le viene soffiata da sotto il naso assieme alla facoltà di poter piangere pubblicamente ed energicamente il suo amato. La scienza non è più una strada praticabile per lei, almeno non più alla Hastings Research. È costretta a ricominciare e a contare solo sulle sue forze, come sempre d’altronde considerando il fatto che la sua famiglia non l’ha mai supportata nelle sue scelte. Deve reagire alla perdita e ripartire perché ora ha anche la responsabilità di un piccolo bambino che sta crescendo dentro di lei. Quando tutto sembra mettersi per il peggio, alcuni anni dopo la morte di Calvin, la tempra di Elizabeth, ora madre single sempre caparbia e senza peli sulla lingua, folgora un produttore televisivo che le affida la conduzione di un programma.

Cena alle sei non è un programma di cucina qualunque, né per i tempi moderni, figuratevi per gli anni ’50. Inizialmente la premessa doveva essere quella di un programma di cucina con una conduttrice diversa dal solito ma nelle mani di Elizabeth finisce per diventare un appuntamento quotidiano immancabile per il grande pubblico. Il suo approccio ai fornelli è rivoluzionario, moderno e imprevedibile. Elizabeth non ha solo l’obiettivo di illustrare in maniera preparata ricette che una qualunque donna degli anni’50, se ben giudicata può preparare, ma la scienza diventa grande protagonista della trasmissione. Elizabeth fa delle sue conoscenze scientifiche uno strumento di particolarità ed interesse per il programma televisivo. Durante la spiegazione delle varie ricette la conduttrice infarcisce digressioni scientifiche accurate e puntuali che mirano a rendere perfetto il piatto che sta preparando. La cucina ha sempre rappresentato per Elizabeth un luogo di esperimento e pratica per la sua carriera da scienziata ed ora è la sintesi perfetta delle sue passioni. 

Dato il passato della protagonista, Elizabeth nell’accettare il nuovo lavoro si è data un obbiettivo: aprire gli occhi all’universo femminile. Aiutare le donne della sua epoca a non sentirsi sole, in difetto perché meritevoli di un ruolo all’interno della società. Elizabeth grazie al suo programma rappresenta un simbolo di progresso e libertà. 

La cucina diventa soltanto il tramite per Elizabeth per poter praticare nuovamente il suo vero mestiere, la chimica, ed al tempo stesso può farlo in compagnia di un pubblico gigantesco di spettatrici femminili a cui può tramandare un po’ della sua forza d’animo e dei suoi ideali. 

Lezioni di chimica è una serie femminista che non ha bisogno di gridare girl power ma che tramite il carattere della sua protagonista e la bravura della sua interprete riesce a comunicare chiaramente i messaggi di lotta al patriarcato, rottura degli schermi ed indipendenza dalla figura maschile. 

Brie Larson e la sua Elizabeth, due donne con lo stesso obbiettivo

Brie Larson era l’attrice perfetta per indossare i panni della protagonista della serie tv. La Larson ha dimostrato negli anni di essere un esempio per molte donne che lavorano nel settore cinematografico e un buon ideale per le ragazzine che la seguono grazie al suo ruolo di Captain Marvel. La Larson da anni si batte in prima linea per la parità di trattamento tra attori ed attrici e rifiuta ruoli in cui la troupe non è in condizione paritaria. Per interpretare il ruolo di Elizabeth era necessaria non solo la bravura e la capacità interpretativa di Brie Larson ma anche la sua identificazione morale con il personaggio. 

È evidente che l’attrice crede i prima persona alle parole della sua protagonista ed è pronta ad intonarle a gran voce. L’interpretazione della Larson è convincente fin da subito, il solo monologo finale, recitato con lo sguardo fisso in camera è da pelle d’oca. 

Perché Lezioni di chimica è una serie imperdibile?

Lezioni di chimica è una di quelle serie che potrebbe passare in sordina tra il pubblico generalista ma che non mancherà di essere presente durate la stagione dei premi. Chi scrive è infatti convinta che una volta che lo show verrà lodato dalla critica e candidato a qualche premio di settore allora il pubblico non potrà che concede a questo meraviglioso show un’occasione. 

Se avete amato le vibes di WandaVision e le sue atmosfere anni ’50 vi consigliamo di visionare anche Lezioni di chimica. Brie Larson veste i panni di una Wanda Maximoff senza poteri in un mondo, come quello dell’eroina Marvel, in cui la donna non ha tante possibilità di far ascoltare la sua voce. Se la Strega Scarlatta utilizza la magia per creare il suo mondo perfetto, dopo che la felicità le è stata strappata via più e più volte, Elizabeth sfrutta il media della tv per comunicare i suoi potenti insegnamenti e trasmettere la sua passione per la chimica a più donne possibili. Elizabeth non vuole cambiare il mondo e non ha la presunzione di farlo ma desidera renderlo accogliente ed egualitario per le donne. Forse era un’utopia negli anni ’50 ma lo è ancora ai giorni nostri visti i dati concreti che abbiamo alla mano. 

Dovreste visionare Lezioni di chimica perché nonostante sia ambientata negli anni ’50 è uno show estremamente attuale e impattante anche ai giorni nostri. Le battaglie di Elizabeth sono battaglie che combattono centinaia di donne sparse in tutto il mondo al fine di ottenere il riconoscimento che a loro spetta nei loro luoghi di lavoro. È si una serie femminista ma che non è rivolta esclusivamente ad un pubblico femminile, anzi è consigliabile la visione anche alle ragazze in giovane età ed ai ragazzi. I messaggi di Lezioni di chimica sono senza genere ed età.

La serie è raccontata seguendo il punto di vista di Elizabeth ma vi accorgerete che il terzo episodio vi regalerà uno sguardo inedito e quanto mai interessante. La serie nel far questo rischia parecchio, poteva perdere il suo spessore e la sua tonalità, ma il rischio è valso la pena. L’episodio 3 è toccante, delicato e originale. Una vera chicca. 

Lezioni di chimica è la storia di Elizabeth una donna irresistibile che cade diverse volte, non per colpa sua, ma trova sempre il coraggio di rialzarsi e ricominciare. La serie è un’avventura che va contro gli schemi sociali precostituiti e costruisce un nuovo percorso, inedito forse spaventoso ma d’ispirazione. Con Elizabeth Zott riderete, vi commuovere e empatizzerete a più riprese. È Elizabeth a dettare il ritmo della storia, le sue avventure sono il motore della serie e la sua forza l’energia attorno al quale ruota la telecamera. Elibeth saprà insegnare alle giovani spettatrici quando è necessario alzare la testa e far sentire la propria voce e quando, invece, è opportuno accettare i compromessi. L’importante è non arrendersi mai, i propri desideri compiono a volte strade tortuose ma se ben alimentati prima o poi si realizzano. 

90
Lezioni di chimica
Recensione di Chiara Giovannini

Lezioni di chimica è la serie dell'autunno 2023. Uno show sfaccettato e completo sotto tutti i punti vista: dalla sua protagonista, alla storia fino allo stile narrativo ed alla regia. Perfetto per qualunque spettatore perché Lezioni di chimica non ha target

ME GUSTA
  • Brie Larson si conferma un'interprete spettacolare
  • Regia e fotografia sono in pieno stile anni '50 ma sfruttano sapientemente le tecnologie moderne
  • La storia è potente, toccante e avanguardista
FAIL
  • Forse non conquisterà il pubblico maschile
Megalopolis: la prima clip dal film di Francis Ford Coppola
Megalopolis: la prima clip dal film di Francis Ford Coppola
The Acolyte: il trailer ufficiale in italiano della serie TV
The Acolyte: il trailer ufficiale in italiano della serie TV
The Boys 4: il trailer ufficiale della serie Prime Video
The Boys 4: il trailer ufficiale della serie Prime Video
Star Wars Day: ecco tutti gli eventi dal vivo in programmazione
Star Wars Day: ecco tutti gli eventi dal vivo in programmazione
The Fall Guy, la recensione: una romcom gialla action di David Leitch
The Fall Guy, la recensione: una romcom gialla action di David Leitch
La vera storia della Banda Hood, la recensione: Wu Ming 4 esplora la leggenda di Robin Hood
La vera storia della Banda Hood, la recensione: Wu Ming 4 esplora la leggenda di Robin Hood
Ghostbusters - Minaccia Glaciale: tra oggetti apotropaici e dispositivi di stoccaggio in pericolo
Ghostbusters - Minaccia Glaciale: tra oggetti apotropaici e dispositivi di stoccaggio in pericolo