La tassonomia è spesso un compito impegnativo per gli zoologi, soprattutto quando devono affrontare il problema delle specie criptiche, cioè quelle specie che sono morfologicamente indistinguibili ma che possono essere identificate solo attraverso l’analisi del DNA. Un esempio recente riguarda il tordo usignolo dorsoardesia, un piccolo uccello diffuso in centro e sud America noto scientificamente come Catharus fuscater. Fino ad oggi, questa specie era considerata un’unica entità, ma uno studio di tassonomia condotto da scienziati di diverse istituzioni ha rivelato che in realtà si tratta di sette specie diverse, di cui una appena descritta, e quattro sottospecie, di cui due appena descritte.
L’evoluzione delle nuove specie all’interno di questo complesso è relativamente recente e probabilmente è legata a barriere geografiche che hanno impedito il flusso genetico tra le popolazioni. Queste barriere possono essere state formate da montagne, fiumi o altri elementi geografici che hanno reso difficile la riproduzione tra le popolazioni isolate.
Gli uccelli di questo complesso abitano le foreste pluviali montane che si estendono dalla Costa Rica alla Bolivia e sono noti per la loro timidezza. Si nascondono principalmente tra le chiome degli alberi e i cespugli spinosi nella foresta equatoriale. Per distinguere queste specie, gli scienziati hanno utilizzato diverse tecniche, tra cui l’analisi del DNA e l’osservazione delle differenze fisiche, come il colore del piumaggio, dell’iride e del becco, nonché le differenze nelle vocalizzazioni.
Ad esempio, hanno scoperto che le specie mostrano differenze nelle vocalizzazioni e nella struttura melodica del canto, suggerendo che ci possa essere un apprendimento culturale diverso tra le varie popolazioni. Le analisi genetiche hanno indicato che le varie popolazioni ancestrali si sono separate tra 2,5 e 2 milioni di anni fa, un periodo relativamente breve in termini evolutivi ma sufficiente per consentire il processo di speciazione.
Queste specie misurano circa 17 cm e presentano un dorso e una testa grigio scuro con una gola e un ventre di tonalità più chiare. I loro occhi possono essere di colore arancione brillante o azzurro, e si nutrono di piccoli invertebrati che vivono tra le chiome degli alberi. Molte di queste nuove specie hanno uno stato di conservazione incerto, e gli autori dello studio invitano i colleghi a collaborare per valutare meglio il rischio di estinzione di queste popolazioni.