Un documento di raccomandazione pubblicato sulla rivista Resuscitation, redatto dall’European Resuscitation Council (ERC) con la collaborazione degli esperti dell’Italian Resuscitation Council (IRC), ha sollevato un argomento sorprendente: i bambini tra i 10 e i 12 anni, se adeguatamente formati, sono già in grado di eseguire efficacemente le manovre necessarie per soccorrere le persone colpite da arresto cardiaco. Questo può fare la differenza tra la vita e la morte.
È un dato scientifico sorprendente che dimostra quanto sia fondamentale l’educazione e la formazione in materia di pronto soccorso sin da giovani. Questa formazione può iniziare anche molto prima dei 10 anni, come evidenziato nel documento. A 6 anni, i bambini sono in grado di comprendere una situazione di emergenza, contattare i soccorsi e descrivere la situazione di pericolo. Questo dimostra che è possibile impartire competenze vitali a un’età molto giovane.
L’importanza di queste conoscenze non può essere sottolineata abbastanza. Ogni anno in Europa si registrano circa 400.000 arresti cardiaci, con 60.000 casi solo in Italia. Tuttavia, solo nel 58% dei casi chi assiste intervenga con le manovre salvavita e nel 28% dei casi con l’uso di un defibrillatore. Questi dati sono spaventosi e mettono in evidenza la necessità di una maggiore istruzione sulla rianimazione cardiopolmonare (RCP) nella società.
La tempestività delle manovre di rianimazione è cruciale. La possibilità di sopravvivenza all’arresto cardiaco diminuisce del 10% per ogni minuto che passa. Pertanto, chiunque sia in grado di iniziare le manovre salvavita immediatamente ha un ruolo fondamentale nel salvare una vita.
Incoraggiare i bambini a imparare le basi della RCP è un passo importante. Questa conoscenza può essere insegnata nelle scuole e nelle famiglie. Inoltre, i programmi di formazione specifici per i bambini possono renderli sicuri e competenti nell’affrontare situazioni di emergenza.