The Crew Motorfest: la recensione del nuovo racing game open world di Ubisoft

The Crew Motorfest giunge con l’obiettivo di rinnovare la saga cercando di scollarsi di dosso gli aspetti più controversi dei titoli precedenti, offrendo allo stesso tempo un’esperienza di gioco più ricca, più solida e ancor più accattivante. Alla base di tale operazione, vi è un netto ripensamento della struttura ludica del franchise che guarda, senza neanche troppi fronzoli, al leader indiscusso dei racing arcade Forza Horizon con i suoi festival in location sempre nuove e con un modello di guida molto più strutturato ed interessante. 

Ma tutto questo sarà davvero servito a dare alla saga di Ivory Tower la sferzata di cui aveva bisogno? O quello confezionato dal team resterà solo un debole tentativo di imitare Forza Horizon 5? Cerchiamo di scoprirlo nella nostra recensione di The Crew Motorfest.

Benvenuti al Festival dei Motori

Con The Crew: Motorfest, il franchise di Ivory abbandona gli Stati Uniti per approdare nella calda isola delle Hawaii: il cambio di scenario ha portato il team di sviluppo a dare vita a un vero e proprio festival dei motori, un evento di enorme portata che porta gli appassionati delle quattro ruote a vivere tutta una serie di gare sfrecciando tra panorami mozzafiato, esattamente come accade nella serie di Playground Games.

L’ispirazione a Forza Horizon da questo punto di vista è evidente sin dai primi minuti di gioco ed emerge anche nella volontà di restringere la dimensione della mappa che adesso appare comunque estesa, ma in grado di di offrire scenari e tracciati più accurati e dall’impatto estetico notevole. Del resto, The Crew Motorfest punta tutto proprio sulla spettacolarità delle ambientazioni che ci regalano scorci suggestivi con location da sogno dettagliate e di grande impatto visivo.

Al di là di quello che è l’elemento estetico, il piatto forte dell’offerta ludica proposta The Crew Motorfest, restano le diverse playlist a tema, che, una volta completate, possono fornire delle ricompense uniche da aggiungere al proprio garage. Parliamo, in sostanza, di gare tematiche che includono al loro interno diversi eventi da portare a termine. Ogni playlist è introdotta da una cinematica d’effetto e ben articolata che racconta la cultura automobilistica di un paese attraverso informazioni e piccoli aneddoti. Da questo punto di vista, il team ha svolto un grande lavoro nel riuscire a confezionare clip molto curate che mescolano filmati live-action e sequenze in-game in maniera dettagliata e coinvolgente. 

Una volta finita la presentazione, il nostro compito sarà quello di rintracciare e raggiungere all’interno della mappa le varie location delle sfide da superare. Non c’è un ordine da seguire, potremo scegliere liberamente quali sfide iniziare. Inoltre, non importa se il nostro garage è un po’ sfornito: ci verrà sempre dato un veicolo in prestito per gareggiare. Ed è proprio qui che risiede il grande problema del nuovo The Crew: nonostante, infatti, il gioco ci fornisca la possibilità di scegliere all’inizio dell’avventura tra tre tipi di auto che potremo personalizzare con le ricompense ottenute, alla fine finiremo sempre per gareggiare nelle playlist con le veicoli che ci vengono dati in prestito. 

La tipica struttura da simcade, quindi, viene dunque sovrastata dal bisogno quasi spasmodico mettere in mostra l’ampio catalogo di veicoli messi a disposizione, con una scelta che punta perlopiù ad incentivare l’acquisto con valuta in game, mettendo in luce la presenza di un sistema di microtransazioni che si mostra sin da subito piuttosto invadente. Nel corso dell’avventura, potremo del resto sempre scegliere di acquistare i veicoli, ma il problema è che il prezzo delle vetture risulta essere spesso tutt’altro che accessibile. 

Certo se si è abili al volante, si può sempre scegliere di portare a termine le gare a livello di difficoltà massimo per ottenere più crediti. Ma c’è in ogni caso da sottolineare che nei livelli di difficoltà intermedia e superiore, anche un solo errore paga e trionfare resta comunque tutt’altro che semplice. The Crew Motorfest, dunque, soprattutto se giocato da un giocatore meno avvezzo al genere, non offre una progressione bilanciata e forse da questo punto di vista il team avrebbe dovuto optare per una scelta meno controversa per non rovinare un’esperienza che per quello che offre si mostra comunque solida e molto divertente. 

Al di là delle playlist, il gioco, infatti, offre anche tutta una serie di attività secondarie legate all’open word, che esulano dalle classiche sfide a tema, come le classiche gare a checkpoint, le sfide di derapata, le corse in stile Formula 1 e tanto altro, che vanno ad infarcire un’offerta ludica che si mostra comunque ben variegata e molto ricca. 

Un sistema di guida migliorato e tante novità

The Crew Motorfest porta con se diverse novità e migliorie rispetto al passato. Innanzitutto, introduce un sistema di guida evoluto rispetto a quello visto in The Crew 2, molto più solido e coinvolgente. Nel passare da una tipologia all’altra di veicolo potrete avvertire le differenze riguarda il peso, la guidabilità e la potenza della vettura, segno che Ivory Tower ha svolto un buon lavoro nel differenziare i vari modelli – che sono davvero tantissimi – in base alla categoria di appartenenza.

Ci sono poi tutta una serie accorgimenti introdotti per rendere l’esperienza più accessibile ai neofiti. Tra questi spicca in primis l’introduzione della funzione Rewind che ci consente di riavvolgere il tempo durante la gara e rimediare agli errori commessi, insieme a tutta una serie di opzioni legate alla scalabilità che consentono di modificare non solo la difficoltà, ma anche i parametri di assistenza alla guida per fornire un ulteriore tocco di personalizzazione all’esperienza in base a quelle che sono le nostre esigenze. 

Ovviamente il già citato Forza Horizon 5 resta inarrivabile non solo per quanto concerne l’esperienza di guida, ma anche per resa visiva. Anche da questo punto di vista i riferimenti restano chiarissimi: Motorfest regala scorci hawaiani e scenari suggestivi che hanno un impatto scenografico notevole con una discreta varietà dei biomi, ma l’illuminazione purtroppo non sempre convince, mostrando in alcuni frangenti un appiattimento generale degli elementi dello scenario.

Al di là di questo, però, tecnicamente, il gioco si mostra comunque abbastanza convincente. The Crew Motorfest, infatti, rappresenta un grosso passo in avanti per la serie dal punto di vista grafico, come pure nella modellazione della tantissime vetture messe a disposizione. Infine, il gioco si comporta bene anche in entrambe le modalità grafiche messe a disposizione, sebbene soffra di qualche calo di frame di troppo nella modalità performance a 1440p e 60 fps. 

75
The Crew Motorfest
Recensione di Roberta Pagnotta

The Crew Motorfest segna l’inizio di un nuovo corso per la serie di Ivory Tower che punta tutto su una formula ludica già comprovata e su un’ambientazione ricca di fascino. Se è pur vero che il gioco non regge il confronto in termini qualitativi con Forza Horizon 5, l’offerta ludica proposta dal team di sviluppo francese si rivela comunque solida e variegata con un sistema di guida nettamente migliorato rispetto al passato e tanti contenuti e veicoli da scoprire. Su PS5, inoltre, il gioco sfrutta a pieno tutte le peculiarità del Dualsense per donarci un’esperienza di guida ancor più coinvolgente e immersiva. Peccato solo per la presenza di un sistema di progressione controverso che punta di fatto a incentivare gli acquisti con valuta in game con microtransazioni piuttosto invadenti che finiscono con il macchiare un’esperienza tutto sommato validissima e divertente.

ME GUSTA
  • Artisticamente accattivante
  • Divertente e ricchissimo di contenuti
  • Modello di guida più evoluto
FAIL
  • Sistema di progressione poco bilanciato
  • Microtransazioni decisamente invasive
  • Qualche calo i frame rate di troppo in modalità performance
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