Claudia Goldin, economista statunitense di 77 anni e docente ad Harvard, è stata insignita del Premio Nobel per l’Economia 2023. Questo prestigioso riconoscimento, conferito dalla Banca di Svezia e dall’Accademia delle Scienze Svedese, è stato assegnato in virtù dei suoi eccezionali contributi nello studio delle disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro.
Goldin è la terza donna a ricevere il Premio Nobel per l’Economia, seguendo le orme di Esther Duflo nel 2019 ed Elinor Ostrom nel 2009. La sua carriera accademica si concentra sulla forza lavoro femminile, il divario di genere nei guadagni, la disuguaglianza di reddito, il cambiamento tecnologico, l’istruzione e l’immigrazione.
Uno dei suoi lavori più significativi è il libro “Carriera e famiglia: Il viaggio secolare delle donne verso l’uguaglianza”, pubblicato nel 2021 dalla Princeton University Press. In questa opera, Goldin analizza il divario di genere nei guadagni, evidenziando che nei primi anni di lavoro, le differenze retributive tra uomini e donne sono relativamente contenute, principalmente dovute alle scelte educative differenti tra i generi. Tuttavia, a dieci anni dalla laurea e soprattutto dopo la formazione di una famiglia, tali differenze aumentano significativamente.
Goldin ha introdotto il concetto di “lavoro avido” nel suo libro. Questo termine fa riferimento a un tipo di impiego strettamente legato alla produttività, che premia maggiormente coloro che lavorano più ore o in fasce orarie specifiche, come il fine settimana. Le donne, spesso responsabili delle attività domestiche e della cura dei figli più dei loro partner, hanno meno tempo a disposizione per dedicarsi a questo “lavoro avido”. Di conseguenza, guadagnano meno quando sono impiegate in questo tipo di lavoro.
Claudia Goldin ha illuminato il ruolo fondamentale del lavoro domestico e delle responsabilità familiari nel perpetuare le disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro. Il suo lavoro contribuisce in modo significativo a una migliore comprensione delle sfide che le donne affrontano nel perseguire l’uguaglianza economica e offre preziose prospettive per affrontare queste questioni in modo più equo e inclusivo. Il suo riconoscimento con il Premio Nobel per l’Economia è un tributo alla sua dedizione e alle sue straordinarie ricerche nell’ambito delle disuguaglianze di genere.