Un nuovo studio ha confermato l’antichità delle impronte umane fossilizzate nel White Sands National Park, Nuovo Messico, datate tra 21.000 e 23.000 anni fa. Utilizzando metodi di datazione al radiocarbonio e alla luminescenza stimolata otticamente, i ricercatori hanno respinto dubbi precedenti e dimostrato che Homo sapiens è stato presente in Nord America durante l’ultima era glaciale. Le 61 impronte, scoperte su una riva lacustre, svelano un passato umano più antico di quanto precedentemente ipotizzato e sollevano interrogativi sulla migrazione delle popolazioni indigene.
L’Homo sapiens è nato in Africa più di 300.000 anni fa e si è poi diffuso in tutto il mondo
Gli scienziati ritengono che la nostra specie sia entrata in Nord America dall’Asia attraversando un ponte di terra che un tempo collegava la Siberia all’Alaska. Precedenti prove archeologiche avevano suggerito che l’occupazione umana del Nord America fosse iniziata circa 16.000 anni fa, secondo il coautore dello studio Matthew Bennett, professore di scienze ambientali e geografiche presso l’Università di Bournemouth in Inghilterra. “Le popolazioni indigene erano presenti prima di quanto si pensasse, prima che la grande barriera di ghiaccio al culmine dell’ultimo massimo glaciale chiudesse la strada verso sud dall’Alaska. Quale sia stata la rotta e il modo in cui vi siano arrivati non è ancora stato determinato“, ha detto Bennett.