L’overbooking è una pratica controversa ma ampiamente utilizzata dai vettori aerei, che solleva un dibattito che oscilla tra essere una soluzione o un problema nel settore del trasporto aereo passeggeri. Questa politica commerciale mira a massimizzare il riempimento dei voli e a prevenire le disdette dell’ultimo minuto, ed è diventata una componente centrale dell’industria dell’aviazione moderna, con la maggior parte dei voli programmati quotidianamente nel mondo che adotta questa pratica.
L’aspetto più controverso dell’overbooking è il fatto che, se tutti i passeggeri con biglietto si presentassero al gate, non ci sarebbero abbastanza posti a sedere per tutti. Inevitabilmente, alcuni passeggeri vengono rimossi dal volo, il che può essere fonte di frustrazione e disagio. Molti viaggiatori percepiscono questa situazione come un’ingiustizia, specialmente se hanno prenotato e pagato il loro volo con settimane o addirittura mesi di anticipo.
Tuttavia, le compagnie aeree difendono l’overbooking, sostenendo che tali situazioni sono rare e che questa pratica consente loro di mantenere prezzi dei biglietti più accessibili per il pubblico. Gli operatori aerei affermano che l’overbooking è una strategia necessaria per coprire le eventuali cancellazioni dell’ultimo minuto e per garantire che i voli siano economicamente sostenibili. In effetti, senza l’overbooking, i costi dei biglietti aerei potrebbero aumentare notevolmente per tutti i passeggeri.
Tuttavia, nell’Unione europea, i passeggeri che vengono lasciati a terra a causa dell’overbooking hanno diritto a una compensazione e alla riprotezione su un altro volo. Queste sono misure di tutela stabilite per garantire che i viaggiatori non subiscano gravi disagi a causa di questa pratica. Va notato che, mentre queste normative coprono la compensazione finanziaria, non tengono conto delle perdite collaterali, come le spese per una camera d’albergo prenotata o gli inconvenienti aggiuntivi.