Un gruppo di astronomi ha fatto una scoperta sorprendente: sembra che i buchi neri siano più vicini di quanto si pensasse in precedenza. Secondo un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Monthly Notice of the Royal Astronomical Society, all’interno dell’ammasso delle Iadi, a soli 159 anni luce dalla Terra, potrebbero esistere almeno tre buchi neri.
Questi buchi neri sono stati individuati utilizzando un processo di modellazione e simulazione. Gli astronomi hanno studiato l’evoluzione e la distribuzione delle stelle all’interno delle Iadi e hanno scoperto che la presenza di questi misteriosi corpi celesti è la spiegazione più plausibile per la configurazione stellare osservata. I buchi neri, con il loro campo gravitazionale incredibilmente potente, impediscono persino alla luce di sfuggire, rendendoli invisibili direttamente.
Le Iadi sono un ammasso aperto di circa 200 stelle situato nella costellazione del Toro. Ricerche recenti hanno rivelato che queste stelle sono giovani, formatesi dalla stessa nube di gas e polvere circa 600 milioni di anni fa. Le Iadi sono facilmente visibili dalla Terra e si trovano in prossimità della gigante rossa Aldebaran, il che le rende riconoscibili e studiabili.
La chiave per questa scoperta è arrivata grazie al satellite Gaia dell’Agenzia spaziale europea (ESA), lanciato nel 2013. Gaia ha fornito dati estremamente precisi sulla posizione e la velocità delle stelle all’interno delle Iadi, permettendo agli astronomi di effettuare simulazioni dettagliate utilizzando supercomputer. Queste simulazioni, integrate con informazioni provenienti da altri satelliti, come l’età delle stelle, la loro composizione chimica e la loro fase di vita, hanno portato alla conclusione che almeno tre buchi neri potrebbero trovarsi all’interno o nelle vicinanze delle Iadi.
È interessante notare che questi tre buchi neri potrebbero essere i più vicini al nostro sistema solare. In precedenza, si riteneva che il buco nero più vicino alla Terra fosse a 1600 anni luce di distanza e avesse una massa dieci volte superiore a quella del Sole. Questo buco nero, chiamato Gaia BH1, è stato scoperto nel 2022 grazie alla sua influenza gravitazionale su una stella in un sistema binario.
Nella Via Lattea, si stima che ci siano circa cento milioni di buchi neri di diverse dimensioni e masse. Tra di essi, il più noto è Sagittarius A, il buco nero supermassiccio situato al centro della nostra galassia, a una distanza di 26.000 anni luce dalla Terra. Lo studio dei buchi neri è fondamentale per la comprensione della natura dello spazio, del tempo, della gravità e delle leggi fisiche fondamentali.
Questi ultimi ritrovamenti dimostrano che il nostro sistema solare e l’universo circostante nascondono ancora molti misteri da svelare. Recentemente, una simulazione della Fascia di Kuiper ha persino suggerito la possibilità di un pianeta simile alla Terra nascosto nella regione trans-nettuniana, aggiungendo ulteriori elementi di meraviglia e scoperta all’esplorazione cosmica in corso.