La Commissione Europea ha recentemente annunciato un nuovo insieme di regole che cambieranno radicalmente internet e il mercato dei servizi digitali in Europa.
Due i regolamenti: Digital Market Act e Digital Services Act. Vanno a regolamentare i grandi colossi tecnologici, che la Commissione chiama “gatekeepers“.
Per il momento, sono sei le grandi aziende che rientreranno nella definizione di gatekeepers: Alphabet (la parent company di Google), Amazon, Apple, ByteDance, Meta e Microsoft.
La Commissione ha anche indicato, nello specifico, le piattaforme, o i servizi, di queste sei grandi aziende che dovranno adeguarsi alle nuove regole.
Complessivamente, il DMA riguarda:
- Quattro social network: TikTok, Facebook, Instagram, LinkedIn
- Sei servizi di “intermediazione”: Google Maps, Google Play, Google Shopping, Amazon Marketplace, iOS App Store, Meta Marketplace
- Tre sistemi di distribuzione di annunci pubblicitari: Google, Amazon e Meta
- Due browser: Chrome, Safari
- Tre sistemi operativi: Google Android, iOS, Windows PC OS
- Due servizi di comunicazione interpersonale indipendente dal numero di telefono, noti come N-IICS: WhatsApp, Facebook Messenger
- Un motore di ricerca: Google
- Una piattaforma di condivisione video: YouTube
Il DMA adotta un approccio proattivo per affrontare le preoccupazioni legate alla concorrenza. La lista, pertanto, potrà venire estesa man mano che nuove aziende e servizi rientreranno nei requisiti della Commissione.
I criteri sono diversi: si parla di almeno 45 milioni di utenti attivi a livello locale, oppure di un fatturato superiore ai 7,5 miliardi di euro nell’arco degli ultimi tre anni. Vengono incluse anche le aziende con una capitalizzazione di mercato superiore ai 75 miliardi di euro.
L’inserimento nella lista dei gatekeepers non è automatico e la Commissione ha un margine di discrezionalità.
Il sito dedicato all’innovazione Tech Crunch ha sottolineato che la lista ha almeno un paio di assenti illustri. Ad esempio, Samsung, che inizialmente si pensava potesse rientrare nei requisiti, è stata esclusa. Sono stati esclusi anche tutti i servizi di posta elettronica, tra cui Outlook e Gmail.
Quest’ultima esclusione, verosimilmente, dipende dal fatto che i servizi di posta elettronica sono tutti interoperabili tra di loro. Un utente Gmail può comunicare con un utente di Libero Mail, mentre la stessa cosa non è vera per WhatsApp o Messenger. Meno comprensibile è invece la scelta di escludere tutti i servizi di cloud storage.
L’elenco dei gatekeeper include solo aziende statunitensi, con una sola eccezione: la cinese ByteDance, che controlla TikTok.