La NASA ha recentemente assegnato un contratto da 850.000 dollari alla startup TransAstra per svolgere il compito di rimuovere i rifiuti spaziali utilizzando giganteschi sacchi della spazzatura. Questa insolita iniziativa prevede la creazione di sacche di cattura gonfiabili in grado di raccogliere la crescente quantità di detriti spaziali che circolano intorno alla Terra. TransAstra, nota per la sua innovazione nella logistica spaziale, intende dimostrare l’efficacia di queste gigantesche “sacche” qui sulla Terra prima di lanciare il proprio sistema di gestione dei rifiuti spaziali nell’orbita terrestre. Questo approccio innovativo potrebbe rappresentare un cambiamento significativo rispetto ai metodi tradizionali utilizzati finora dalla NASA per la pulizia della spazzatura spaziale.

Elevata manovrabilità, adattamento e riciclaggio

Le sacche di cattura utilizzano montanti gonfiabili per espandersi e chiudersi e offrono numerosi vantaggi rispetto agli approcci convenzionali. Non richiedono manovre di aggancio di precisione, un aspetto critico quando si tratta di oggetti in movimento ad alta velocità nello spazio. Gli operatori possono semplicemente aprire il sacco, posizionarlo sopra il detrito spaziale e chiuderlo per intrappolare il materiale. Inoltre, questi sacchi di cattura offrono un’elevata manovrabilità, consentendo loro di adattarsi alle traiettorie degli oggetti in movimento, come i detriti spaziali in rotazione. Un detrito rotante può essere catturato mentre il sacco di cattura gira alla stessa velocità per sincronizzarsi con l’oggetto. La startup TransAstra sta anche lavorando a piani per utilizzare la navicella Worker Bee (“ape operaia”) per il lancio dei sacchi di cattura. Una volta catturato il detrito spaziale, Worker Bee trasporterà il sacco verso una piattaforma di riciclaggio orbitale di 37 metri di diametro. La piattaforma sarà anche equipaggiata con strumenti per ispezionare, riparare e riciclare i rifiuti spaziali.