Uno studio condotto in Australia evidenzia che l’uso di cannabis terapeutica da parte di pazienti con problemi di salute cronici è associato a significativi miglioramenti nella qualità di vita correlata alla salute e nei livelli di fatica. Questa scoperta apre la strada a nuovi approcci terapeutici per coloro che lottano con condizioni croniche che non rispondono ad altri trattamenti. Dal 2016, l’Australia ha legalizzato l’uso di cannabis terapeutica per pazienti con condizioni di salute che non hanno tratto beneficio da terapie convenzionali. Per comprendere meglio gli effetti di questa terapia su pazienti con problemi di salute cronici, ricercatori dell’Università di Sydney e colleghi hanno condotto uno studio su 2327 pazienti australiani a cui era stata prescritta cannabis terapeutica contenente THC e CBD disciolti in un olio vettore di trigliceridi a catena media (MCT). Lo studio ha coinvolto pazienti tra novembre 2020 e dicembre 2021.
I risultati dello studio sono notevoli anche se qualcuno si è ritirato per effetti collaterali
Durante i primi tre mesi di trattamento con cannabis terapeutica, i pazienti hanno segnalato miglioramenti significativi nella loro qualità di vita correlata alla salute, nei livelli di fatica, nell’ansia, nella depressione e nel dolore. Questi miglioramenti sono stati particolarmente rilevanti per coloro che affrontavano gravi disturbi di ansia, depressione e dolore cronico. Tuttavia, l’uso della cannabis terapeutica non ha dimostrato miglioramenti significativi nei disturbi del sonno riportati dai pazienti, nonostante molte persone avessero ricevuto una prescrizione per l’insonnia. Sebbene lo studio non abbia analizzato gli effetti collaterali in dettaglio, alcune persone si sono ritirate dallo studio a causa di effetti collaterali indesiderati. Pertanto, mentre la cannabis terapeutica può offrire benefici significativi per molti pazienti con problemi di salute cronici, è importante tenere conto degli effetti collaterali potenziali e considerare attentamente l’uso in collaborazione con un medico. Tuttavia, gli autori dello studio sottolineano che ulteriori ricerche e sviluppi dei prodotti a base di olio di cannabis sono necessari per affrontare efficacemente i disturbi del sonno e dell’insonnia.