La missione Chandrayaan-3 dell’India ha raggiunto il Polo Sud lunare il 23 agosto 2023, segnando un passo epocale nell’esplorazione spaziale. Questa missione è la prima a raggiungere con successo questa parte inesplorata della Luna, che offre la massima probabilità di contenere ghiaccio d’acqua, vitale per future missioni lunari umane. Tra le diverse strumentazioni a bordo del lander Vikram c’è l’ILSA (Instrument for Lunar Seismic Activity), un dispositivo basato su tecnologia Micro Electro Mechanical Systems progettato per rilevare le vibrazioni sulla superficie lunare. Fin dall’atterraggio, l’ILSA ha fatto importanti rilevazioni, inclusa la misurazione delle vibrazioni generate dal rover Pragyan della missione. Tuttavia, ciò che ha suscitato grande interesse è stata la rilevazione di eventi sismici naturali, suggerendo l’esistenza di attività sismica sulla Luna. Questi eventi potrebbero variare da terremoti a impatti sulla superficie. L’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (ISRO) sta attualmente indagando per determinare la loro origine e natura. Se confermato che si tratta di dati sismici naturali, potrebbe finalmente aiutare gli scienziati a capire come è organizzato l’interno della Luna.

La prossima sarà la Nasa con progetti ancora più ambiziosi

In questo momento, il lander e il rover indiani, alimentati da batterie solari, si stanno prendendo una piccola pausa, poiché è notte al polo sud e passano in modalità sleep quando le loro batterie non sono in grado di ricaricarsi. Fortunatamente, non dovremo aspettare troppo a lungo che la notte al polo sud della Luna finisca, poiché il rover e il lander riprenderanno le loro esplorazioni il 22 settembre. Senza dubbio ci saranno molte altre osservazioni e raccolte di dati interessanti. La missione indiana non è l’unica interessata al Polo Sud lunare. Anche la NASA ha pianificato missioni in questa regione, inclusa la prossima missione Artemis che mira a riportare gli esseri umani sulla Luna per la prima volta in oltre 50 anni. Il Polo Sud offre una luce solare abbondante, rendendo la zona ideale per esplorare e condurre ricerche. Inoltre, la presenza di possibile ghiaccio d’acqua è di grande interesse poiché potrebbe essere utilizzato come risorsa vitale per future missioni lunari e persino come potenziale fonte di combustibile. Inoltre, il programma spera di stabilire una presenza lunare per la NASA che le consenta di lanciare una missione con equipaggio su Marte nel 2040.