One Piece: gli sceneggiatori spiegano i cambiamenti rispetto al manga

Il serial live action di One Piece è uscito su Netflix da quasi una settimana e sta avendo un successo notevole, viste le premesse di buona parte di pubblico e critica, che temevano l’ennesimo disastro annunciato per una serie tratta da un manga. L’apprezzamento generale, invece, è decisamente buono e, al di là delle sterili critiche a dettagli come le calzature del protagonista, anche i numerosi rimaneggiamenti sono stati generalemtne bene accettati dai pubblico e, addirittura, dai fan. Ci sono alcuni dettagli nella caratterizzazione dei personaggi che sono stati modificati, aggiornati o approfonditi, la rilevanza di alcuni personaggi è cambiata e, chiaramente, sono stati tagliati personaggi secondari e asciugate molte scene, senza contare il “riposizionamento” di alcune situazioni e dei suoi attori, in particolare Arlong, Koby e Garp. Si è trattato, tuttavia, di cambiamenti sensati che non stravolgono lo spirito dell’opera originale. Ora Matt Owens e Steven Maeda (showrunner e produttori esecutivi dello show) tramite le interviste rilasciate e un video dietro le quinte ufficiale, aggiungono specifiche sul processo di adattamento adottato.

 

Matt Owens (showrunner e produttore esecutivo):

Sono un grande fan di One Piece da tantissimi anni. Avere una fan base consolidata è fenomenale, ma comporta anche la responsabilità di fare bene. Usiamo il manga di Oda Sensei per ogni aspetto della serie. Quei disegni sono la nostra stella polare. La serie va avanti da 25 anni, e sappiamo molto su questi personaggi e sul mondo. Questo ci ha dato l’opportunità di inserire molti easter egg per i fan. La cosa fantastica è che Oda Sensei e il suo team hanno collaborato con noi tutto il tempo. Poterne parlare con lui è stata una delle cose più belle di questa esperienza e questa collaborazione ha dato vita a qualcosa di speciale.

afferma.

Tra i cambiamenti di cui si discuterà sempre ci sarà il ridimensionamento di Don Krieg e il rendere Arlong il cattivone della prima stagione. Abbiamo preso questa decisione – e Oda l’ha assecondata – di introdurre Arlong prima rispetto al manga. Questo lo rende una minaccia molto prima, permettendoci di presentarlo come il nostro cattivone della prima stagione. Un altro grande cambiamento è svelare già a metà prima stagione che Garp è il nonno di Luffy.

Un altro dettaglio interessante riguarda costumi e scenografie, insolitamente curati per un prodotto del genere e straordinariamente fedeli alle fonti originali, pur se calate in un contesto verosimile (vedasi la polena della Going Merry) per non esagerare con il cosiddetto “effetto cosplay”, calcolando anche quanto bizzarro sia, in diversi casi, il design adatto dal manga.

Le nostre navi hanno un aspetto davvero vissuto, così come il guardaroba. Io, lo Studio e il network non volevamo che avessero un aspetto ripulito, da cosplay. Volevamo che sembrassero reali e vissuti.

Steven Maeda (showrunner e produttore esecutivo):

È molto complesso bilanciare cosa inserire e cosa lasciare fuori. La parte più difficile è stata trovare gli archi narrativi ed emotivi giusti per renderla una meravigliosa stagione. La grande sfida era capire come includere le storie d’origine dei protagonisti che stanno nel manga, e abbiamo deciso subito di dividerli e inserirli nella storia al presente. Abbiamo usato anche le note di Oda della fine dei capitoli in cui risponde alle domande dei fan. Ci sono retroscena, date di nascita, altezza, dettagli come i cibi preferiti e cose così. Abbiamo pensato potessero dare spessore emotivo ai personaggi.

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