Il 10 agosto, il 18° Squadrone di Difesa Spaziale degli Stati Uniti ha avvertito l’Ufficio Detriti Spaziali dell’ESA (European Space Agency) della scoperta di nuovi oggetti vicino a un adattatore di carico utile. Noto come VESPA, l’adattatore era stato lasciato in orbita dopo il lancio di un razzo Vega dallo spazioporto dell’ESA a Kourou, nella Guyana francese, nel 2013. Secondo l’ESA, VESPA è caratterizzato da una sezione superiore conica di un adattatore di carico utile responsabile del dispiegamento di satelliti come Proba-V, VNREDSat-1 e ESTCube-1 nell’orbita terrestre. Si sospetta che i detriti spaziali appena rilevati provengano dall’adattatore VESPA, che attualmente orbita a un’altitudine di 660 km al perigeo, 790 km all’apogeo e un’inclinazione di 98,72 gradi.
Missione ClearSpace-1
La missione ClearSpace-1, la prima nel suo genere, ha l’obiettivo di estrarre dall’orbita un oggetto “defunto” mediante operazioni di cattura complesse e strettamente controllate. L’ESA ha affidato la missione alla start-up svizzera ClearSpace.
Gli obiettivi primari includono la dimostrazione della tecnologia necessaria per un’efficace rimozione dei detriti spaziali e il compimento dei primi passi verso la creazione di un ecosistema spaziale commerciale solido e sostenibile. Le valutazioni preliminari indicano come probabile causa dell’evento una collisione ad ipervelocità con un piccolo oggetto non tracciato, che ha portato al rilascio di frammenti di detriti spaziali, anche se di energia relativamente bassa. Fortunatamente, il rischio di collisione con altre missioni dovrebbe essere minimo. Il 18° Squadrone di Difesa Spaziale degli Stati Uniti ha condotto ulteriori esercitazioni di tracciamento. La principale preoccupazione posta dagli oggetti di detriti spaziali più grandi risiede nella loro propensione a disintegrarsi in sciami di frammenti più piccoli, ognuno dei quali è in grado di infliggere danni sostanziali ai satelliti operativi.
Altre osservazioni indipendenti sono state effettuate dal sistema TIRA dell’Istituto tedesco Fraunhofer per la fisica delle alte frequenze e le tecniche radar e dai membri della Rete Ottica Europea della Polonia (sotto contratto ESA). Questi sforzi congiunti hanno confermato l’integrità strutturale dell’oggetto principale di VESPA, non indicando alcun cambiamento notevole nella sua traiettoria orbitale.
Nonostante la battuta d’arresto dei detriti spaziali, lo sviluppo della missione ClearSpace-1 sta procedendo secondo il piano originale
Man mano che vengono esaminati ulteriori dati relativi all’evento, l’ESA e i suoi collaboratori industriali stanno valutando meticolosamente le potenziali implicazioni per la missione. Si prevede che l’analisi completa durerà diverse settimane. Questo sfortunato evento di frammentazione sottolinea l’importanza della missione ClearSpace-1. Per contrastare questa tendenza è necessario ridurre immediatamente la generazione di nuova spazzatura spaziale. Si sospetta che i detriti spaziali appena rilevati provengano dall’adattatore VESPA, responsabile del dispiegamento dei satelliti. La mitigazione degli altresì detti “rifiuti” spaziali prevede la progettazione di satelliti che generano meno materiale di scarto, il rientro controllato e le missioni di rimozione dei detriti. La cooperazione internazionale attraverso organizzazioni come l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari dello Spazio Extra-atmosferico e il Comitato di Coordinamento Inter-Agenzia per i Detriti Spaziali aiuta nella formazione delle linee guida. Tuttavia, la pulizia dei detriti esistenti è complessa a causa delle sfide tecniche e legali. Con l’aumento delle attività spaziali, affrontare il crescente volume di spazzatura spaziale è fondamentale per la sostenibilità orbitale a lungo termine, richiedendo pratiche responsabili, innovazione e collaborazione globale.