Il ritrovamento di resti fossili di una scimmia preistorica in Turchia ha rivoluzionato la nostra comprensione della storia evolutiva dei primati. Gli esperti del dipartimento di Antropologia dell’Università di Ankara hanno annunciato la scoperta di un fossile datato a 8,7 milioni di anni fa presso il sito di Çorakyerler nell’Anatolia centrale. Questo fossile rappresenta una specie di scimmia appartenente al genere Anadoluvius, una nuova scoperta scientifica.
Questa scoperta è significativa poiché rappresenta solo la seconda specie di primate mai trovata in Turchia, vissuta durante il tardo periodo miocenico, un’epoca caratterizzata da grandi cambiamenti ecologici ed evolutivi. La precedente specie scoperta, appartenente al genere Ankarapithecus, non ha fornito informazioni sufficienti per comprendere la diversificazione evolutiva dei primati in quel periodo.
L’importanza di questa scoperta è stata tale che è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature. Gli antropologi hanno evidenziato le differenze morfologiche significative nel cranio di Anadoluvius rispetto ad altre scimmie antropomorfe del Mediterraneo orientale. Queste differenze includono la conformazione del palato, del viso, del neurocranio, della mandibola, della radice dentale e delle proporzioni e morfologia della corona dentale e del canale radicolare. Queste caratteristiche indicano che Anadoluvius aveva un volto più derivato rispetto alle altre scimmie dell’epoca, aprendo un dibattito scientifico su come le scimmie così morfologicamente avanzate potessero vivere nell’Anatolia alla fine del Miocene.
Questa scoperta suggerisce che l’Anatolia, che fungeva da ponte geografico tra Asia, Africa ed Europa, ospitava scimmie con caratteristiche morfologiche avanzate, contrariamente a quanto si pensava in precedenza. Questa scoperta ha riscritto la storia e le prospettive della ricerca sulla diversità delle scimmie del tardo Miocene.
Va notato che non è certo che questa nuova specie appartenga al nostro ramo evolutivo. Al tempo di Anadoluvius, le scimmie erano più simili ai gibboni che agli attuali scimpanzé e si erano appena avventurate fuori dalle foreste. La comparsa di Anadoluvius precede di molti milioni di anni l’arrivo dei primi australopitechi, i nostri antenati più antichi più simili all’uomo che alle scimmie.
Inoltre, altri taxa, come Nakalipithecus, Samburupithecus e Chororapithecus, sono stati collegati ad Anadoluvius a causa del periodo geologico in cui hanno vissuto. Tuttavia, le differenze nella morfologia dentale suggeriscono che Nakalipithecus potrebbe essere ancestrale all’Ouranopithecus, mentre Chororapithecus e Ouranopithecus potrebbero avere affinità filogenetiche con i gorilla, anche se questa teoria è messa in dubbio dai nuovi ritrovamenti.