A pochi giorni dal fallimento della missione russa Luna-25, l’India è riuscita con successo a completare l’allunaggio sul polo sud della Luna. È un’impresa che non era riuscita prima a nessun’altra nazione.

Oltre alla Russia, negli anni recenti avevano fallito anche Israele e Giappone. Il polo sud della Luna, con numerosi crateri perennemente all’ombra, è strategicamente importantissimo, soprattutto grazie alla presenza di enormi quantità di acqua sotto forma di ghiaccio. Acqua che, un domani, potrebbe essere utilizzata per produrre carburante e ossigeno, aprendo le porte alla possibilità di un insediamento umano sulla Luna.

“È il grido di vittoria di una nuova India”, ha esclamato il Primo Ministro Narendra Modi, sventolando la bandiera indiana mentre osservava l’atterraggio dal Sud Africa, dove si trova per partecipare al vertice dei BRICS.

Scienziati e funzionari hanno applaudito, esultato e si sono abbracciati quando la navicella spaziale è atterrata, in un momento in cui il governo indiano sta cercando di stimolare gli investimenti nei lanci spaziali privati e nelle relative attività commerciali basate sui satelliti.

“L’India è sulla luna”, ha annunciato S. Somanath, capo dell’Indian Space Research Organisation (ISRO), con l’atterraggio di Chandrayaan-3 sul polo sud lunare.