Un gruppo di ricercatori ha rivelato che le microplastiche sono state individuate all’interno dei tessuti adiposi e polmonari dei mammiferi marini, dimostrando che queste particelle inquinanti si diffondono ampiamente nel corpo a partire dall’apparato digerente. Questa scoperta preoccupante amplifica ulteriormente l’impatto dell’inquinamento da plastica sugli ecosistemi oceanici e sulla vita marina.
L’inquinamento plastico costituisce una minaccia sempre più grave nei mari globali, con previsioni di oltre 8,75 milioni di tonnellate di plastica immesse annualmente nel 2010. Questa inquinamento ha impatti devastanti su ecosistemi, società ed economie. Ricerche precedenti hanno documentato l’ingestione di plastica da parte di oltre 1.200 specie marine, ma questo nuovo studio va oltre, dimostrando la presenza di microplastiche nei tessuti interni di due terzi dei mammiferi marini esaminati.
L’analisi è stata condotta su campioni provenienti da 32 animali di 12 specie diverse, spiaggiati tra il 2000 e il 2021 in diverse regioni come Alaska, California e North Carolina. I ricercatori hanno focalizzato l’attenzione sul tessuto adiposo, il melone (coinvolto nell’ecolocalizzazione) e i cuscinetti di grasso lungo la mascella inferiore, identificando la presenza di microplastiche anche nei polmoni di questi animali.
Sebbene gli effetti esatti delle microplastiche sui mammiferi marini non siano ancora completamente chiari, vi sono indicazioni che possano influenzare i livelli ormonali e causare danni chimici e meccanici. I risultati mettono in luce l’urgente necessità di affrontare il problema dell’inquinamento da plastica in modo globale e cooperativo. I ricercatori, in collaborazione con governi, industrie e società, devono sviluppare strategie di gestione dei rifiuti e alternative plastiche sostenibili per preservare gli oceani e la biodiversità marina.
Questo studio pone l’attenzione sulla necessità di adottare misure concrete per mitigare l’ingente impatto dell’inquinamento plastico. L’accumulo di plastica nei tessuti degli animali marini sottolinea l’urgenza di un’azione tempestiva. Solo attraverso uno sforzo congiunto e un impegno a lungo termine sarà possibile limitare l’impatto negativo dell’inquinamento plastico e garantire un futuro più sostenibile per gli oceani e le loro creature.