Licenze taxi: il governo retrocede sul decreto in seguito alle proteste dei tassisti

Il settore dei taxi è stato scosso da tensioni e minacce di sciopero a seguito dell’introduzione del decreto legge “Asset e investimenti”. Tale decreto prevede un aumento delle licenze taxi fino al 20% in alcuni Comuni tramite un concorso aperto a nuovi operatori. Tuttavia, le proteste dei tassisti hanno spinto il governo a fare marcia indietro. Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha annunciato che le richieste dei tassisti sono state accolte, e l’ipotesi di cumulabilità delle licenze definitive è stata esclusa. Il concorso straordinario per l’ottenimento delle licenze sarà quindi aperto a nuovi partecipanti.

Il decreto prevede che città metropolitane, capoluoghi e Comuni sede di aeroporti internazionali possano bandire un concorso straordinario per nuove licenze taxi, incrementando fino al 20% rispetto alle licenze esistenti. Questa mossa mira a gestire l’incremento della domanda legato a eventi straordinari e flussi turistici. Inoltre, il decreto dispone il rilascio temporaneo di licenze aggiuntive per far fronte a situazioni straordinarie. Tuttavia, il governo ha chiarito che tali licenze possono essere rilasciate solo a soggetti già titolari di licenze permanenti.

Le organizzazioni dei tassisti avevano minacciato uno sciopero, definendo il decreto un “cavallo di Troia”. La Unica Cgil ha sottolineato che il decreto sembra favorire i tassisti anziché i consumatori. L’associazione Assoutenti ha considerato intollerabile lo sciopero minacciato dai tassisti, mettendo in guardia contro possibili denunce penali. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha criticato il decreto, sottolineando che molte delle misure erano già previste in leggi precedenti.

Il ministro Urso ha spiegato che le misure sono finalizzate a semplificare e accelerare il rilascio di licenze taxi, tenendo conto dell’aumento del flusso turistico e di eventi straordinari in arrivo. Tuttavia, le critiche dei tassisti e delle associazioni dei consumatori evidenziano che la situazione rimane complessa e suscettibile di ulteriori dibattiti.

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