Ben Loewith, un allevatore di terza generazione in Ontario, Canada, sta per intraprendere un nuovo tipo di avventura nell’allevamento dei suoi vitelli. Quando in primavera nasceranno i prossimi vitelli, saranno tra i primi al mondo ad essere allevati con un obiettivo ambientale specifico: eruttare meno metano. Il metano è un potente gas serra, e i bovini in allevamento sono una delle fonti principali delle sue emissioni. Loewith ha iniziato a utilizzare il seme di un toro con un tratto genetico a basso contenuto di metano per inseminare artificialmente 107 vacche e giovenche. Questo tentativo di allevare bovini che emettono meno metano potrebbe avere un impatto significativo sull’ambiente, secondo gli esperti del settore. Le vacche, attraverso l’emissione delle fermentazioni intestinali, emettono metano, un gas serra che contribuisce al cambiamento climatico. Secondo Reuters, la società di genetica Semex ha venduto il seme a Loewith e afferma che l’adozione di questo tratto genetico potrebbe ridurre le emissioni di metano delle mandrie da latte canadesi fino al 20-30% entro il 2050. L’adozione su larga scala di questa pratica potrebbe avere un impatto significativo sulle emissioni di gas serra a livello globale. Frank Mitloehner, professore di scienze animali presso l’Università della California Davis, sostiene che questa iniziativa potrebbe cambiare profondamente la situazione ambientale legata all’allevamento di bestiame.

C’è chi è scettico riguardo a questo approccio

Alcuni funzionari dell’industria lattiero-casearia temono che l’allevamento a basso contenuto di metano possa portare a problemi digestivi nei bovini.  Il metano viene prodotto dai microbi nell’intestino della mucca durante la digestione delle fibre, non dall’animale stesso. Fatto sta che il comparto agricoltura è responsabile, da solo, del 14,5% delle emissioni globali di gas serra, e il metano è il secondo gas serra più rilevante dopo l’anidride carbonica. Gli sforzi come l’allevamento a basso contenuto di metano potrebbero aiutare a ridurre l’impatto ambientale dell’industria agricola. L’innovazione non è nuova per l’industria agricola. Anche aziende come Nestle e Burger King stanno affrontando il problema delle emissioni di metano nelle loro catene di approvvigionamento, dimostrando che le aziende stanno prendendo sul serio la questione ambientale. Attualmente il governo canadese non offre incentivi per l’allevamento di bestiame a basso contenuto di metano, ma il dipartimento dell’agricoltura ha dichiarato in una e-mail che Ottawa sta lavorando per introdurre crediti di compensazione per la riduzione del metano attraverso una migliore gestione del letame. Alcuni Paesi e aziende alimentari hanno iniziato a incoraggiare gli allevatori a passare a bestiame a basse emissioni. La Nuova Zelanda inizierà a tassare gli allevatori per il metano prodotto dai bovini dal 2025.