Elon Musk ha ufficialmente messo in soffitta Larry Bird, cioè l’iconico uccello che per anni è stato il logo di Twitter. Il social network ha cambiato nome e logo: si chiama, semplicemente, X. Un chiodo fisso di Elon Musk, che così ci aveva chiamato anche una delle sue prime aziende, poi confluita in PayPal.

Sebbene l’app per iOS sia stata aggiornata alcuni giorni dopo il rebranding, per rispecchiare la nuova identità, la pagina ufficiale sull’App Store menzionava ancora l’app con il vecchio nome “Twitter”. Tecnicamente, le linee guida di Apple non consentono nomi con meno di due caratteri, ma evidentemente Apple ha deciso di fare un’eccezione per Musk. Lunedì l’app ha cambiato ufficialmente nome anche sull’App Store: addio Twitter, benvenuta X.

La pagina di Twitter nell’App Store ora mostra il nome “X” senza parole o caratteri aggiuntivi. Il cambiamento ha attirato l’attenzione di molti sviluppatori, dato che è ampiamente noto che App Store Connect richiede che il nome mostrato nell’App Store abbia almeno due caratteri. Ciò significa che non c’è un modo ufficiale per lanciare un’app con un nome composto da un singolo carattere.

Alcuni osservatori avevano suggerito che, probabilmente, Twitter sarebbe stata costretta a scendere a compromessi. “Vedrete, dovranno chiamare l’app ‘X.com'”, aveva commentato più di qualcuno. Ma alla fine non è stato necessario. È interessante notare che le linee guida dell’App Store non menzionano esplicitamente tale restrizione. Secondo il termine 2.3.7 delle Linee guida per la revisione dell’App Store, i nomi delle app “devono avere una lunghezza massima di 30 caratteri”, tuttavia le stesse linee guida non prevedono una lunghezza minima.

Nella pratica, Apple non consente agli sviluppatori di presentare un’app con un nome composto da un singolo carattere. Apple ha evidentemente voluto fare un’eccezione per Elon Musk, probabilmente a causa della notorietà della piattaforma.