La NASA e il centro dell’Agenzia spaziale tedesca (Dlr) di Monaco hanno avviato una serie di test innovativi chiamata “Surface Avatar” per facilitare le future missioni lunari. L’astronauta della NASA Frank Rubio, attualmente sulla Iss, ha collaborato con un team di tre robot a terra per condurre i test.
Durante il primo test della serie, della durata di due ore, Rubio ha controllato il robot umanoide Justin da remoto, mentre questo rimuoveva un sismometro dal lander lunare Interact dell’Agenzia spaziale europea (Esa) e lo posizionava sul terreno lunare. Questa modalità di controllo da remoto consentirà di eseguire operazioni sulla Luna che potrebbero essere altrimenti impossibili per gli astronauti sulla superficie.
Il test è stato condotto con successo e ha permesso di valutare le caratteristiche dell’interfaccia utente dei robot. Le informazioni acquisite saranno utilizzate per migliorare i robot e implementare nuove funzionalità nel corso della prossima sessione di Surface Avatar, prevista per l’anno successivo.
Il prossimo astronauta coinvolto nel programma sarà Andreas Morgensen dell’Esa, che parteciperà alla missione Huginn. Durante questa missione, Morgensen effettuerà ulteriori analisi e test per valutare l’efficacia del controllo remoto dei robot durante le operazioni sulla Luna.
Il responsabile del laboratorio di interazione uomo-robot dell’Esa, Thomas Krueger, ha sottolineato l’importanza del test, evidenziando che le tecniche di controllo sperimentate precedentemente durante la simulazione Analog-1 sull’Etna in Sicilia hanno dimostrato la fattibilità dell’approccio di teleoperazione diretta con supervisione umana. Questo approccio combinato consentirà agli astronauti futuri di eseguire compiti complessi in modo efficiente e sicuro durante le missioni lunari.
Il programma Surface Avatar rappresenta un passo significativo nel progresso dell’esplorazione spaziale, poiché introduce l’uso di robot avanzati e il controllo da remoto per supportare le attività degli astronauti sulla Luna. Grazie a queste nuove tecnologie, le future missioni lunari saranno in grado di affrontare compiti impegnativi in modo più efficace, aprendo la strada a una maggiore esplorazione e comprensione del nostro satellite naturale.