In Europa, viaggiare in treno costa notoriamente più che viaggiare in aereo. I prezzi dei biglietti ferroviari possono raggiungere fino al doppio e, in alcuni casi, anche 30 volte il costo di un volo aereo sulla stessa tratta. Questa disparità è stata indagata da uno studio condotto da Greenpeace, che ha individuato diverse ragioni alla base di questa situazione.

Una delle principali ragioni è che le compagnie aeree godono di vantaggi finanziari rispetto ai treni. Le compagnie aeree sono esentate dal pagamento di tasse sui carburanti, ricevono sussidi finanziati con le tasse dei contribuenti e sono esentate dall’Iva sui voli internazionali. Questo rappresenta un risparmio significativo per le compagnie aeree, il quale viene trasferito in parte ai passeggeri sotto forma di biglietti aerei più economici. D’altro canto, i treni affrontano tutti i costi diretti e indiretti e non ricevono sussidi comparabili.

Inoltre, le compagnie aeree cercano di mantenere i costi bassi a scapito del personale che lavora nel settore. Questo significa salari ridotti, personale ridotto al minimo e l’impiego di lavoratori o lavoratrici freelance per evitare spese aggiuntive, come i benefici e le ferie retribuite. Ciò ha portato a scioperi frequenti nel settore dell’aviazione.

Le compagnie aeree cercano anche di ridurre al minimo i costi spostando parte delle operazioni in paesi con leggi sul lavoro meno rigide, contrastando le organizzazioni sindacali e utilizzando strategie per pagare meno tasse attraverso la registrazione delle sedi legali in paradisi fiscali. Inoltre, i diritti dei passeggeri sui voli sono spesso ridotti, con compensazioni limitate per ritardi o cancellazioni e costi elevati per qualsiasi servizio aggiuntivo. Le compagnie aeree propongono anche tariffe molto basse solo nei momenti di massimo traffico per massimizzare il riempimento degli aerei.

Tutto questo rende il trasporto aereo meno costoso rispetto a quello ferroviario, nonostante l’aviazione sia più inquinante ed energeticamente dispendiosa. Greenpeace ha evidenziato che il 71% delle volte i voli è più economico dei treni in Europa, con i viaggi in treno che costano in media il doppio di quelli in aereo e, in alcuni casi, anche molto di più.

Questa differenza nei costi ha un impatto ambientale significativo. I viaggi in aereo generano notevoli emissioni di gas serra rispetto ai treni. Ad esempio, per viaggiare da Milano a Praga in aereo si emettono 185 chili di gas serra, mentre il treno emette solo 41 chili, riducendo l’impatto ambientale dell’78%. Greenpeace sottolinea che l’adozione di soluzioni di trasporto ferroviario più economiche ed efficienti contribuirebbe notevolmente a ridurre le emissioni di gas serra e l’inquinamento dell’aria.

Per affrontare questa situazione, Greenpeace ha proposto l’introduzione di “biglietti climatici” a livello europeo. Questi biglietti a lungo termine sarebbero validi su tutti i mezzi di trasporto pubblici, inclusi i treni e i trasporti transfrontalieri, e sarebbero economici e facili da utilizzare. L’idea è finanziare questa misura attraverso tassazioni sugli extraprofitti delle compagnie petrolifere, eliminando i sussidi alle aziende dannose per l’ambiente e ponendo fine alle esenzioni fiscali sui carburanti per l’aviazione. Con tali misure, si spera di incentivare il trasporto ferroviario sostenibile e contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra e all’inquinamento atmosferico.