I protagonisti di Virtute 1 hanno raccontato il valore scientifico e tecnologico della missione. Secondo Walter Villadei, il volo non era un semplice turismo spaziale, ma una missione istituzionale con finalità di ricerca scientifica e tecnologica. La collaborazione tra l’Aeronautica Militare, il Ministero della Difesa, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e Virgin Galactic ha permesso di condurre tredici esperimenti nel campo biomedico, della termofluidodinamica e dello sviluppo di materiali innovativi e sostenibili in condizioni di microgravità.
L’obiettivo era sviluppare nuove soluzioni per la salute, la scienza e la tecnologia, con possibili applicazioni industriali. Secondo Villadei, la missione dimostra le sinergie possibili tra il mondo militare, accademico e industriale e sottolinea l’importanza della sicurezza nei voli spaziali. L’equipaggio composto da membri dell’Aeronautica Militare e del Cnr ha svolto esperimenti che potrebbero aprire nuovi orizzonti nel campo della ricerca scientifica.
I costi e i tempi di realizzazione degli esperimenti sono risultati vantaggiosi rispetto ad altre modalità di ricerca in assenza di peso, come i voli parabolici o le missioni sulla Stazione Spaziale Internazionale. Inoltre, il volo suborbitale di Virtute 1 ha attirato l’attenzione degli esperti della NASA, confermando l’interesse scientifico suscitato dalla missione.
Gli esperimenti condotti durante Virtute 1 hanno riguardato diversi settori, dalla medicina alla fisica, fornendo dati utili per lo sviluppo di nuove terapie e per comprendere gli effetti della radiazione cosmica e dello stress ossidativo. L’equipaggio ha evidenziato l’importanza di questi esperimenti nel campo della medicina spaziale e della sicurezza dei voli.
La missione Virtute 1 ha dimostrato che i voli suborbitali possono offrire nuove opportunità di ricerca scientifica, estendendo l’accesso agli esperimenti anche a istituzioni, enti e privati che erano esclusi in passato. Inoltre, la collaborazione tra diverse entità, come l’Aeronautica Militare, il Cnr e Virgin Galactic, ha dimostrato l’importanza delle sinergie tra mondo accademico, industriale e istituzionale nel campo dell’innovazione tecnologica e scientifica.
Nonostante il breve periodo di assenza di peso durante il volo suborbitale, i risultati ottenuti hanno dimostrato il potenziale di questa piattaforma per lo sviluppo di soluzioni innovative. L’equipaggio spera che future missioni come Virtute 2 possano essere realizzate per continuare a esplorare il valore scientifico e tecnologico dei voli suborbitali.