Lo scenario è quello di un possibile attacco ad un satellite in un atto di guerra che potrebbe farlo esplodere in centinaia di frammenti. Questi detriti potrebbero poi collidere con altri satelliti, creando un effetto domino devastante nello spazio. Un incidente simile è già avvenuto, solo due anni fa, quando l’Unione Sovietica ha lanciato un missile nello spazio, distruggendo uno dei suoi satelliti inutilizzati. Quando il missile ha colpito il satellite, questo è esploso in detriti che hanno messo in pericolo la Stazione Spaziale Internazionale della NASA e la stazione spaziale cinese Tiangong. La collisione ha fatto esplodere il satellite russo in milioni di piccoli pezzi, tra cui oltre 1.500 frammenti di detriti di dimensioni superiori a 10 centimetri. I detriti si sono sparpagliati tra i 300 e i 1.100 chilometri. 10 centimetri non sembrano molto grandi, ma qualsiasi detrito più grande di un centimetro può essere letale nello spazio. Per prevenire ulteriori incidenti, gli Stati Uniti hanno vietato la sperimentazione di armi antisatellite, aggiungendo un ulteriore livello di protezione al Trattato sullo Spazio Extra-atmosferico del 1967, istituito per proibire qualsiasi arma nello spazio.

La sindrome di Kessler

Ciò ha portato alcuni ricercatori a credere che la sindrome di Kessler potrebbe effettivamente verificarsi. La sindrome di Kessler è stata proposta per la prima volta dallo scienziato della NASA Donald Kessler nel 1978. Se la Kessler syndrome dovesse verificarsi, potrebbero bastare 40 anni per distruggere tutti i nostri satelliti e rendere inutilizzabile l’orbita terrestre bassa (LEO). Se ciò dovesse accadere, perderemmo molte cose da cui siamo diventati dipendenti, come la maggior parte delle nostre forme di comunicazione, i sistemi GPS, le reti elettriche e persino i nostri sistemi bancari. La vita tecnologica che tutti noi viviamo verrebbe completamente cancellata.