Insufficienza cardiaca cronica: empagliflozin ottiene rimborsabilità
L'insufficienza cardiaca è responsabile di numerosi ricoveri ospedalieri ogni anno e presenta un tasso elevato di mortalità.

Boehringer Ingelheim ed Eli Lilly and Company informano che empagliflozin ha ottenuto l’estensione della rimborsabilità per il trattamento dei pazienti adulti con insufficienza cardiaca cronica sintomatica a frazione di eiezione preservata (HFpEF). Il farmaco diventa così il primo e unico trattamento attualmente approvato e rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale per i pazienti adulti con questa condizione. L’approvazione da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) è stata basata sull’innovatività del farmaco, che ha dimostrato un valore terapeutico aggiunto nel trattamento di una patologia grave, potenzialmente mortale o che provoca ospedalizzazioni ripetute e una significativa compromissione della qualità della vita.
L’insufficienza cardiaca è responsabile di numerosi ricoveri ospedalieri ogni anno e presenta un tasso elevato di mortalità. Esistono due forme di insufficienza cardiaca cronica sintomatica: a frazione di eiezione ridotta (HFrEF) e a frazione di eiezione preservata (HFpEF), caratterizzate rispettivamente da un cuore che ha difficoltà a contrarsi normalmente o a riempirsi adeguatamente di sangue. Per la forma di insufficienza cardiaca a frazione di eiezione preservata, non esistono ancora terapie adeguate, creando così un bisogno clinico insoddisfatto.
L’approvazione di empagliflozin si basa sui risultati dello studio di fase III Emperor-Preserved, che ha valutato l’effetto del farmaco in aggiunta alla terapia standard in 5.988 pazienti affetti da insufficienza cardiaca con frazione di eiezione superiore al 40%. Nel corso dello studio, empagliflozin ha dimostrato una riduzione del rischio del 21% nell’endpoint primario combinato di morte cardiovascolare o ricovero ospedaliero per scompenso cardiaco. Questi risultati sono stati osservati indipendentemente dall’età dei pazienti, dalla presenza di altre patologie, compreso il diabete, e dalle cause dell’insufficienza cardiaca. Empagliflozin ha inoltre dimostrato di proteggere la funzionalità renale, riducendo il declino della funzionalità renale, un aspetto importante considerato che i reni sono spesso coinvolti nell’insufficienza cardiaca.
Questa approvazione rappresenta un passo significativo nel trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica sintomatica a frazione di eiezione preservata, offrendo un trattamento efficace e innovativo per i pazienti affetti da questa condizione.