Il rapporto Headway – Mental Health Index 2.0, presentato presso la Camera dei Deputati, ha rivelato che un italiano su cinque soffre di disturbi mentali, con ansia e depressione come le condizioni più diffuse. Tuttavia, solo un terzo dei pazienti riceve un trattamento adeguato. Gli adolescenti sono stati particolarmente colpiti dalla pandemia e dagli eventi degli ultimi anni, con ansia, depressione, solitudine, stress e paura che sono diventati problemi comuni per loro. La presenza di disturbi mentali in questa fascia d’età ha un impatto negativo sul rendimento scolastico, aumentando le probabilità di dover ripetere gli esami.
Il rapporto ha evidenziato una relazione tra il tasso di criminalità e la depressione, mentre il bullismo è stato identificato come un fattore di rischio per i giovani. A livello europeo, i disturbi mentali rappresentano il 4,8% delle cause di morte, con l’Italia al 12° posto per il numero di decessi correlati. Le morti causate da disturbi mentali e comportamentali hanno superato le 250.000 unità nel 2020, di cui oltre 52.000 sono stati suicidi, rappresentando la quarta causa di morte nella popolazione giovane.
Il rapporto ha anche evidenziato i fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare disturbi mentali, come le condizioni abitative precarie e l’urbanizzazione. Tuttavia, l’Italia si è posizionata al 9° posto a livello europeo per la qualità dell’assistenza sanitaria per i disturbi mentali.
Il governo italiano ha preso diverse misure per affrontare la salute mentale, incluso il bonus psicologo per garantire l’accesso ai servizi di salute mentale alle persone colpite dalla pandemia. È stato istituito anche un tavolo tecnico per la salute mentale presso il Ministero della Salute per migliorare i percorsi di prevenzione, trattamento e riabilitazione. Tuttavia, l’Italia è l’unico paese dell’UE che non ha ancora introdotto la figura dello psicologo scolastico in tutte le scuole.
La Commissione Europea ha pubblicato la Strategia Europea per la Salute Mentale, che mira a migliorare l’accesso ai servizi di salute mentale in tutta l’Unione Europea. La strategia si basa su un approccio multisettoriale che coinvolge politiche lavorative, scolastiche e sanitarie. Sono previste 20 iniziative specifiche, con finanziamenti provenienti dai fondi di coesione e da Horizon Europe.
Nonostante i progressi compiuti, la sfida della salute mentale rimane rilevante, richiedendo ulteriori sforzi per garantire il benessere mentale della popolazione e l’accesso ai servizi di salute mentale.