L’intelligenza artificiale sta diventando sempre più diffusa in un’ampia varietà di settori, compreso quello dell’intrattenimento. Sembra che Sony sia pronta ad abbracciare questa tecnologia, dato che la divisione musicale dell’azienda ha appena assunto un vicepresidente dell’intelligenza artificiale. Geoff Taylor, ex CEO dell’organizzazione commerciale British Phonographic Industry, assumerà questo ruolo e riporterà direttamente al COO, direttore operativo (in inglese chief operating officer, di Sony Music Entertainment Kevin Kelleher. Variety ha riportato la notizia della nuova nomina, che a quanto pare comprenderà il coordinamento di tutte le attività che hanno a che fare con l’intelligenza artificiale all’interno dell’azienda, oltre al coordinamento con le divisioni del business digitale globale e degli affari legali. Prima di assumere il ruolo di vicepresidente esecutivo di Sony Music per l’intelligenza artificiale, Taylor ha lottato principalmente contro la pirateria e le frodi durante il suo incarico alla BPI. Con la nomina di un ruolo esecutivo specifico per l’intelligenza artificiale, sembra che Sony Music stia certamente garantendo che l’intelligenza artificiale sia una parte fattibile della sua attività in futuro cercando di anticipare i tempi.

Intelligenza Artificiale e Musica: Il fenomeno delle canzoni create dai fan

L’intelligenza artificiale ha già fatto il suo ingresso nell’industria musicale: i fan hanno utilizzato piattaforme text-to-speech per rifare le canzoni con le voci dei loro artisti preferiti. Alcuni primi esempi sono le canzoni di Kanye West rifatte da Drake e viceversa. I fan hanno persino usato queste piattaforme per creare canzoni nuove di zecca usando le voci di questi artisti. Ovviamente, i prodotti creati dai fan non possono essere venduti a pagamento e ci sono già state molte discussioni sulle legalità di questo tipo di contenuti. Chiaramente, Sony ritiene che questo problema diventerà sempre più diffuso, man mano che l’intelligenza artificiale diventerà sempre accessibile ai consumatori medi. L’esempio più significativo è quello della musicista Grimes, che ha incoraggiato i suoi fan a usare la sua voce per creare canzoni e che avrebbe diviso le royalties di quelle canzoni al 50/50 per ogni brano che avesse avuto successo. La piattaforma open-source che Grimes ha reso disponibile, Elf.tech, è addestrata a imitare la sua voce e ha già portato a un successo virale con la canzone “Cold Touch” del musicista Kito, che Grimes ha definito un “capolavoro”. Grimes ha il raro status di non essere firmata da un’etichetta; quindi, la burocrazia necessaria per dare il via libera a una cosa del genere è molto meno complessa.