I buchi neri rimangono uno dei grandi misteri del cosmo. Un nuovo modello, pubblicato su IOP Science, potrebbe offrire qualche spunto per capire come nascono i buchi neri supermassicci. Il modello stima le loro masse in altre galassie e calcola le onde gravitazionali. Le onde gravitazionali sono come “rughe” nello spaziotempo emesse quando oggetti massicci, come i buchi neri, interagiscono.
Osservatori speciali, come il Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory (LIGO), si sono assunti il compito quasi impossibile di rilevare queste onde, che fino al 2015 erano solo concettuali. Gli astrofisici sono stati in grado di misurare con sicurezza la densità dei buchi neri all’interno della galassia della Via Lattea, ma al di fuori della galassia, questi dati non esistono. il nuovo modello ha stimato la densità dei buchi neri in alcune delle galassie più grandi dell’universo per determinare il fondo di onde gravitazionali che questi corpi celesti potrebbero generare.
Risultati inaspettati
Il modello ha fornito risultati abbastanza sorprendenti. Ha ipotizzato che le galassie di grandi dimensioni siano esistite prima di quanto si pensasse in precedenza, portando alla teoria che i buchi neri supermassicci possano formarsi più velocemente di quanto si era creduto finora. Se il modello è accurato, potrebbe modificare completamente la comprensione del ciclo di vita dei misteriosi corpi celesti da parte degli astrofisici. Tuttavia, poiché il modello non è stato costruito con misurazioni reali, i suoi risultati devono essere presi cum grano salis, come un granello di sale, con il contagocce, insomma con cautela. Tuttavia, i risultati potrebbero portare sulla strada giusta per capire come si formano e crescono i buchi neri.
Manca l’anello mancante
Uno dei grandi misteri è l’anello mancante, il buco nero di massa intermedia. Gli scienziati hanno trovato buchi neri relativamente piccoli, chiamati buchi neri di massa stellare, in tutta la galassia. I buchi neri supermassicci fungono da ancore gravitazionali, fornendo un centro attorno al quale si formano intere galassie. Ora è stato trovato anche il buco nero ultramassiccio, classificato come un buco nero di massa superiore a 10 miliardi di volte la massa del Sole. Ma tra i buchi neri supermassicci, estremamente grandi, e quelli di massa stellare, relativamente piccola, non c’è nulla. Gli scienziati, quindi, hanno ancora qualche dubbio da sciogliere per sbrogliare la matassa.
Come fanno i buchi neri di massa stellare a diventare supermassicci? Dove si trovano i buchi intermedi? La misurazione accurata di oggetti di grande massa, in altre parti dell’universo, potrebbe aiutare a chiarire come nascono questi corpi celesti. Le onde gravitazionali sono un altro pezzo del puzzle. Quanto più queste onde potranno essere misurate e studiate, tanto più potranno offrire una visione delle interazioni su larga scala che hanno contribuito a formare l’universo.