La sorprendente scoperta di oggi ci porta nel mondo affascinante dell’evoluzione e del comportamento sociale degli animali. Gli scienziati hanno finalmente trovato prove che il clima estremamente freddo ha plasmato l’adattamento a lungo termine di alcune specie, portando all’evoluzione di comportamenti sociali complessi. Questa scoperta ci aiuta a comprendere meglio come alcune specie abbiano sviluppato l’accudimento prolungato da parte delle madri, l’aumento della sopravvivenza dei neonati e la capacità di vivere in grandi società strutturate.

Il nuovo studio, pubblicato sulla rinomata rivista Science, è stato condotto da un team di ricercatori provenienti da diverse istituzioni, tra cui la Northwest University in Cina, l’Università di Bristol nel Regno Unito e l’Università dell’Australia Occidentale. Per esaminare l’evoluzione di queste specie, i ricercatori hanno scelto due specie di primati che si trovano in diversi habitat, dalle foreste pluviali tropicali fino alle montagne innevate.

Attraverso l’integrazione di analisi ecologiche, geologiche, fossili, comportamentali e genomiche, il team ha rivelato connessioni intriganti. Hanno scoperto che i primati che vivono in ambienti più freddi tendono a vivere in gruppi più grandi e complessi. Questo fenomeno è stato favorito dalla selezione di geni che influenzano il metabolismo energetico e la regolazione neuro-ormonale legati al freddo, durante i periodi glaciali degli ultimi sei milioni di anni.

Più fa freddo è più vengono messi in circolo gli ormoni dell’allattamento

Un aspetto affascinante scoperto dallo studio è che le scimmie che si sono adattate a climi estremamente freddi hanno sviluppato vie ormonali più efficienti, come la dopamina e l’ossitocina. Questi ormoni hanno permesso alle madri di dedicare periodi più lunghi all’allattamento, aumentando così la sopravvivenza complessiva dei neonati. Questi cambiamenti adattativi hanno anche rafforzato le relazioni tra gli individui, aumentato la tolleranza tra i maschi e consentito l’evoluzione di società complesse a più livelli da gruppi di primati indipendenti. Il dottor Kit Opie, uno degli autori dello studio dell’Università di Bristol, ha affermato: “Per la prima volta, il nostro studio ha identificato un adattamento geneticamente regolato che ha guidato l’evoluzione dei sistemi sociali nei primati.

Questa scoperta può essere applicata per studiare i cambiamenti evolutivi sociali in molte altre specie, compresi gli esseri umani“. Questa ricerca ci insegna che le sfide imposte dal clima possono portare a cambiamenti profondi nel comportamento e nell’organizzazione sociale, offrendo preziose informazioni sulla nostra stessa evoluzione come esseri umani.