Oggi, 5 giugno, si celebra la Giornata mondiale dell’Ambiente, una campagna globale istituita nel 1972 dalle Nazioni Unite. Questa ricorrenza è dedicata alla promozione della sostenibilità e dell’armonia con la natura, poiché le risorse del nostro pianeta sono limitate e necessitano di essere protette. In quest’occasione, ci viene richiesto di prendere coscienza dell’importanza di proteggere il nostro ambiente e di adottare comportamenti responsabili nella nostra vita quotidiana, che riguardino l’alimentazione, lo stile di vita, il lavoro, i trasporti e gli investimenti.

La Giornata mondiale dell’Ambiente di quest’anno si focalizza sulla lotta all’inquinamento da plastica, con l’appello #BeatPlasticPollution. Uno dei settori in cui l’attenzione è particolarmente concentrata è il turismo, che contribuisce in modo significativo alla produzione di rifiuti plastici. Dati recenti indicano che otto turisti su dieci visitano le zone costiere e contribuiscono agli otto milioni di tonnellate di plastica che finiscono negli oceani ogni anno. L’uso diffuso di prodotti monouso in plastica nel settore turistico è spesso giustificato per ragioni di salute, sicurezza e igiene, ma contribuisce notevolmente all’inquinamento. Molti hotel forniscono kit di cortesia contenenti bottiglie di shampoo monouso, spazzolini da denti e pettini in plastica, mentre le navi da crociera scaricano grandi quantità di acque reflue cariche di microplastiche. Considerando che gli arrivi turistici internazionali sono in aumento, con un raddoppio rispetto all’anno precedente, è evidente l’urgenza di adottare misure volte a guidare il settore turistico verso la circular economy.

Gli esperti sottolineano l’importanza di intervenire tempestivamente, poiché l’umanità produce circa 430 milioni di tonnellate di plastica ogni anno, due terzi delle quali sono prodotti monouso che si trasformano rapidamente in rifiuti. Il 99% della plastica è composto da sostanze chimiche non rinnovabili e inquinanti. Gran parte della plastica prodotta, che è aumentata di oltre 22 volte negli ultimi 50 anni, non si decompone mai completamente, ma si frammenta in particelle che vengono ingerite dai pesci e dal bestiame, finendo poi nel nostro cibo e nell’acqua potabile. Nel Mediterraneo, che contiene solo l’1% dell’acqua del pianeta, si concentra il 7% delle microplastiche presenti in tutto il mondo. Ciò equivale al peso di 50 Torri Eiffel di rifiuti di plastica che finiscono in mare. Se non si adottano misure adeguate, si prevede che questa quantità possa quadruplicare entro il 2050.

L’Unione per il Mediterraneo ha invitato i paesi dell’area mediterranea a prendere urgenti misure per proteggere l’ecosistema delicato del Mar Mediterraneo. È necessario affrontare l’inquinamento da plastica attraverso azioni coordinate, politiche adeguate e sviluppo di infrastrutture che promuovano l’economia circolare. È cruciale sensibilizzare le persone e incoraggiarle a ridurre l’uso di plastica monouso, promuovendo alternative sostenibili e adottando pratiche di riciclaggio efficaci.

La Giornata mondiale dell’Ambiente ci ricorda l’importanza di prendere misure concrete per contrastare l’inquinamento da plastica e proteggere il nostro ambiente. Come ha scritto il grande poeta e drammaturgo spagnolo Federico García Lorca, “Gli antichi sapevano molte cose che noi abbiamo dimenticato“. È giunto il momento di ricordare e mettere in pratica queste conoscenze per garantire un futuro sostenibile per le generazioni a venire.