Ti ricordi quando Elon Musk ha cambiato il logo di Twitter con quello di Doge, la mascotte del criptovaluta Dogecoin? Beh, potrebbe costargli caro. Anche perché, come avevano ipotizzato in molti, pare che il miliardario abbia approfittato dell’ovvio pump conseguente al cambio di mascotte per fare degli enormi prodotti.

Una class action ha accusato il CEO di Twitter e Tesla di insider trading e manipolazione del prezzo di Dogecoin. Secondo Reuters, gli investitori affermano che Musk abbia utilizzato la sua influenza su Twitter, oltre che alcune apparizioni televisive e una rete di influencer online per trarre profitto a spese degli altri investitori.

Musk non ha mai fatto mistero di essere un grande fan del dogecoin, una criptovaluta nata per scherzo. Tant’è che in passato aveva detto di ritenere che i dogecoin abbiano maggiore possibilità dei Bitcoin e di Ether di raggiungere la cosiddetta adozione di massa.

La rivista Mashable ha raccolto alcuni dei più emblematici endorsement di Musk a favore della valuta, tutti citati dalla class action, chiaramente. Nel 2019 ha dichiarato che Dogecoin era la sua valuta preferita. Ha anche parlato positivamente di Dogecoin quando gli era stato chiesto di condurre una puntata del Saturday Night Live e promesso che SpaceX avrebbe inviato un satellite chiamato Doge-1 sulla Luna. Tesla, che in passato e per breve tempo aveva permesso ai clienti di acquistare le auto pagando in Bitcoin, ora permette di acquistare parte del merchandising pagando in dogecoin.

La denuncia depositata mercoledì sera presso il tribunale federale di Manhattan afferma che Musk abbia venduto circa 124 milioni di dollari in Dogecoin ad aprile, dopo aver sostituito il logo di Twitter con quello di Dogecoin, il che ha portato a un aumento del 30 percento nel prezzo di Dogecoin. Il cambio di mascotte è durato pochi giorni, dopodiché l’iconico uccellino blu del social network è tornato al suo posto.